imelight
Un creatore e un distruttore, due vite a confronto. In Concorso arrivano Ferrari dell’ottantenne instancabile e vulcanico Michael Mann, con un irriconoscibile Adam Driver nei panni del leggendario imprenditore automobilistico in un momento difficile della sua vita pubblica e privata; e El Conde di Pablo Larraín, veterano della Mostra, nuova variazione horror-grottesca sulla martoriata storia del proprio Cile, dove Augusto Pinochet ‘diventa’ ciò che era: un vampiro mai sazio di sangue. Ma occhio anche a Dogman, ritorno di Luc Besson al suo tipico stile adrenalinico e iperbolico con il ritratto di un uomo emarginato in stretta e vendicativa comunicazione con i suoi fedelissimi cani.
La durezza del mondo reale pulsa invece, fuori gara, nel doc dell’egiziano Ibrahim Nash’at Hollywoodgate, eccezionale reportage realizzato dall’interno del lugubre regime talebano subito dopo il ritiro USA dall’Aghanistan. La difficoltà di superare un grande dolore emerge controluce in A cielo abierto (Orizzonti), un on-the-road sul confine tra Messico e States, opera prima di Mariana e Santiago Arriaga. La sceneggiatura è del padre Guillermo Arriaga (The Burning Plain); la musica di Ludovico Einaudi.
E poi l’universo-donna, tra metafora e indagine. Nelle Giornate degli Autori Melk (Milk) dell’olandese Stefanie Kolk si annuncia come drammatica parabola su una maternità mancata, mentre nell’apertura della SIC Dieu est une femme di Andres Peyrot rievoca la figura del documentarista francese Pierre-Dominique Gaisseau (1923-1997), autore di un film dato per disperso su una comunità panamense che considera le donne sacre.
Il 31 agosto 2021, a distanza di vent’anni dagli attacchi dell’11 settembre e a seguito degli accordi firmati dal...
Un intenso road movie verso l’età adulta per tre giovani in cerca di vendetta al confine tra Messico e Stati Uniti...
Andrés Peyrot è un cineasta svizzero-panamense che ha girato numerosi documentari su arte e cultura per la televisi...