Al cinema l’ultimo film del regista di Drive my car: storie di personaggi semplici, che proteggono il territorio in cui vivono.
In Evil Does not Exist il regista Ryusuke Hamaguchi, Oscar al miglior film straniero con il suo precedente lavoro Drive My Car, usa un tocco leggero, documentaristico, per raccontare le vicende di questo piccolo centro rurale nelle vicinanze di Tokyo: più precisamente i rapporti umani e le discordie nate dal confronto-scontro con i rappresentanti di una società senza scrupoli mandati dalla città per convincerli ad accettare un’allettante proposta immobiliare. Ma è nel mostrare i personaggi immersi nella natura incontaminata che l’autore vuole trasmettere allo spettatore un messaggio che va oltre la materia, il consumismo ed il vile profitto: c’è qualcosa di ancestrale nel rapporto tra gli abitanti di quei luoghi e la natura che li circonda. Una simbiosi che fa vivere la popolazione in un equilibrio fragile, fatto di gesti ed abitudini impossibili da comprendere per uno straniero. Vengono narrate storie di persone semplici che difendono la terra in cui vivono e che non si lasciano circuire dai facili guadagni promessi da società di costruzione senza scrupoli: c’è l’idea di realizzare un glamping, fusione delle parole glamour e camping, per far aumentare il turismo e l’indotto economico, che comporterebbe, inevitabilmente, lo snaturare e depauperare i luoghi incontaminati dove da sempre vivono i protagonisti. In una riunione per decidere sull’attuazione del progetto viene posto il problema che l’acqua, elemento primigenio ed essenziale per la vita, verrebbe contaminata alla sorgente, con la costruzione del glamping; appare evidente, quindi, che questo andrebbe contro la filosofia di vita della comunità e perciò viene subito alla luce quale sia l’unica scelta giusta da prendere.
Di fronte alla natura ed alla vita è talmente semplice fare le scelte giuste che sembra impossibile quanto l’uomo sia riuscito a devastare in modo forse irreversibile il pianeta in cui vive. Il protagonista Takumi, che vive con la figlia di otto anni, si ritrova a dover fare i conti con scelte che potrebbero rompere il delicato equilibrio dei luoghi intorno a lui. Questo film, che è valso al regista il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria all’80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è frutto dell’ennesima collaborazione con la musicista Eiko Ishibashi, già autrice della partitura sonora di Drive My Car. Il connubio tra il regista e la musicista ha dato origine a due opere speculari tra loro: la performance cinematografica Gift, sorta di film muto con partitura dal vivo, ed il film Evil Does not Exist appunto. Le riprese di entrambi i lavori sono state realizzate vicino alla zona in cui vive Ishibashi, il villaggio di Mizubiki a Nagano, e come attori sono stati presi membri dello staff e abitanti del luogo, esperti degli ambienti naturali. Il protagonista, Hitoshi Omika, membrio dello staff di produzione de Il gioco del destino e della fantasia (2021), all’inizio della realizzazione di Gift faceva da autista per la ricerca delle location con il direttore della fotografia Yoshio Kitagawa: vedendolo in azione nel contesto naturale, Hamaguchi decide di elevarlo a personaggio principale. Una grande libertà espressiva ed una totale indipendenza creativa ha dato la possibilità al regista di poter sperimentare nuove prospettive e potenzialità del mezzo cinematografico. Siamo di fronte ad una sorta di cinema espanso dove le due opere cinematografiche si completano a vicenda, in un gioco di richiami e riflessi che avvolge lo spettatore.