Sin dal Cinquecento, la Scuola riserva attenzione particolare alla celebrazione della festa patronale, giorno in cui, all’epoca della Repubblica si compiva anche l’andata, cioè la visita, del Doge alla Chiesa e alla Scuola, visita della quale si ha notizia sin dal 1523. In origine occasionale, l’andata divenne apparentemente una ricorrenza fissa dopo la peste del 1576, quando san Rocco fu dichiarato compatrono di Venezia, e nel 1577 il doge Sebastiano Venier, dopo aver visitato la chiesa del Redentore per sciogliere il voto per la liberazione dal morbo, si recò anche alla chiesa dedicata al Santo. Il celebre dipinto di Canaletto (1735 c.), oggi alla National Gallery di Londra, raffigura un momento delle complesse celebrazioni, quando il doge, dopo aver assistito alla Messa, accompagnato dalla Signoria e dagli ambasciatori, esce dalla chiesa di San Rocco, sostando davanti alla Scuola addobbata per l’occasione. Se, ormai da secoli, la visita del doge – privilegio straordinario concesso dalla massima autorità della Repubblica per venerare degnamente le reliquie del Santo contra pestem – è solo un ricordo, ancora oggi, in occasione del 16 agosto, la Scuola realizza particolari allestimenti all’esterno e all’interno dei propri edifici: viene eretto il tendon del dose, la Sala dell’Albergo viene addobbata con gli apparati settecenteschi, si respira un’atmosfera diversa e ferve un’attività più intensa dal consueto, che culmina con la Messa Pontificale in onore di San Rocco e un concerto.