Athena_uno, due, tre, parte il film e insieme al film parte la colonna sonora. Non lo abbandonerà mai, se non in rarissime occasioni, ogni tanto fuoriuscendo dalla coltre di voci concitate che definisce il sound del film. Magniloquenza liquido-digitale, con il fine evidente di dare una mano con la musica alla eroizzazione della rivolta nella banlieue, alla trasformazione della sua rappresentazione da conflitto urbano a guerra mitologica, come quella tra greci e troiani. Ma il tentativo non riesce, riesce solo a sommergerci di furbissima melassa sonora.
Bones and All_Trent Reznor e Atticus Ross appartengono a quella vasta schiera di musicisti rock che, ad un certo punto della loro carriera, hanno cominciato a comporre musica per film. Del drappello fanno parte Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, due volte candidato all’Oscar per la migliore colonna sonora, Bryce Dessner, autore della musica di BARDO, il film di Iñárritu in Concorso, e il grande Nick Cave con la sua predilezione per il genere western. Reznor e Ross l’Oscar lo hanno già vinto due volte, nel 2011 con The Social Network e l’anno scorso con Soul.
La colonna sonora che firmano per il film di Guadagnino è un capolavoro di folk minimalista, dove primeggia il suono scabro di una chitarra acustica appena toccata e
talvolta un piano trattato che ci regala un suono fantasmatico, haunted si direbbe oggi. Forse la musica ci rivela il segreto del film: non è un film sui cannibali
americani, in realtà è un magnifico on the road nelle piaghe dell’America profonda.
Monica_Il film di Pallaoro praticamente non ha colonna sonora se si esclude una manciata di canzoni che Monica ascolta in macchina. Tra queste ricordiamo qui con gioiosa reverenza Common People dei Pulp, che un sondaggio della rivista «Rolling Stone» ha definito la migliore canzone del Britpop.