Come il cinema tutto, nel 2022 vedremo una Settimana Internazionale della Critica desiderosa di recuperare il tempo perduto non precludendosi nessun pubblico, anzi, allargando i propri già vasti orizzonti.Un nuovo comitato di selezione, nuovi vertici del Sindacato, addirittura una nuova sigla ad introdurre le proiezioni.
Un’edizione che più che mai guarda al futuro, come spiega la Delegata Generale Beatrice Fiorentino: «Ripartiamo dal futuro perché è verso il futuro del cinema che è orientato il nostro sguardo. La Settimana della Critica è il luogo deputato alla scoperta. Con il Concorso dedicato alle opere prime e, ormai da sette anni, la compresenza di SIC@SIC, che ci permette di scommettere sul cinema italiano di domani, la nostra missione ci porta a guardare dritto in avanti. La sigla, creata da Frame by Frame con la musica di Cantautoma, la prima mai realizzata con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, è parte di questo stesso percorso. Sarà una SIC accogliente, per tutti. E molto queer. Oltre il concetto di genere, oltre la binarietà maschile/femminile, pronta ad abbracciare nuovi concetti, più evoluti, di identità».
Sette titoli in concorso e due eventi speciali fuori concorso compongono la selezione, con pellicole che sono il riflesso dell’urgenza di lasciarsi alle spalle gli ultimi due anni, attraversati ma non vissuti. «I film che vedrete quest’anno – prosegue la Fiorentino – guardano verso la luce, il colore, gli spazi aperti. Ci riportano al concetto di comunità. I personaggi che abitano i nostri film sono sognatori, idealisti, uomini e donne in lotta per un futuro migliore, più giusto». Una nuova edizione che vede anche la nascita di nuovi spazi di condivisione e confronto, sul cinema come chiave di lettura del reale: «Con la nascita della Casa della Critica, spazio di condivisione e incontro nelle vicinanze del Palazzo del Casinò, realizziamo un sogno.
Sin dal primo istante del proprio mandato il Sindacato, in particolare la Presidente Cristiana Paternò e il Vicepresidente Pedro Armocida, si sono dati questo obiettivo come priorità».
Mantas Kvedaravicˇ ius è nato in Lituania nel 1976. È morto a soli 45 anni a Mariupol, per mano di soldati russi, durante i giorni interminabili dell’assedio, nella città che l’obiettivo della sua macchina da presa aveva già fotografato qualche anno prima, registrando gli albori di un conflitto all’epoca solo latente. Aveva deciso di farvi ritorno perché la sua curiosità era insaziabile, come la SIC sapeva bene, conoscendolo. A lui è dedicata la 37. edizione della Settimana Internazionale della Critica.
Settimana Internazionale della Critica
31 agosto-10 settembre
Lido di Venezia
www.sicvenezia.it
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