Abbiamo incontrato Anne-Sophie Vanhollebeke, Presidente di Cartoon Italia, Associazione delle Aziende Italiane di Animazione, ospite del panel L’Animazione Made in Sardegna porta l’Isola nel mondo, tra cinema, sostenibilità e racconto del reale alle Giornate degli Autori, organizzato dalla Sardegna Film Commission.
L’animazione in Italia ha una storia importante e un presente prolifico. Un comparto che sembra godere di ottima salute…
È un comparto in piena crescita, anche grazie agli incentivi della Legge Cinema di Franceschini che ha permesso di riportare in Italia molti processi esternalizzati in Asia, e con loro anche tanti creativi ‘fuggiti’ all’estero. Di conseguenza abbiamo potuto potenziare i nostri studi di produzione e assumere professionisti e tanti giovani. Dai nostri dati risulta che l’occupazione nel comparto si è quintuplicata.
Ci sono figure più ricercate? E come ci si può formare?
Al momento si ricercano soprattutto Storyboardisti, figure poliedriche e necessarie, in pratica quasi registi. Sono molto appetibili anche i Background Artist per le scenografie e certamente gli animatori, in grado di usare software specifici come Toon Boom. Con la Sardegna Film Commission abbiamo infatti avviato il progetto NAS, New Animation Sardegna, per formare animatori Toon Boom. In generale, le scuole specifiche sul territorio nazionale sono poche, come il CSC Animazione, la Civica di Milano, la Scuola Nemo, la Rainbow Academy che forma i ragazzi sul 3D, e non sono sufficienti per assorbire le offerte di lavoro delle case di produzione.
La rivoluzione digitale e l’animazione. Che impatto sta avendo sul settore?
Sono più di 10 anni che lavoriamo paperless, ma la grande rivoluzione è stata l’arrivo delle piattaforme, specie per quanto riguarda il pubblico di riferimento. Nei due anni di pandemia, i bambini sopra i 6 anni si sono spostati sulle piattaforme streaming. Secondo le nostre ricerche il 75% di loro usa YouTube e quasi il 30% dei video guardati dai bambini dai 4 ai 14 anni è su YouTube. Per noi è questa la rivoluzione perché ci spinge a pensare a nuovi contenuti e a nuove narrazioni. La stessa cosa per i canali Vod. Netflix ad esempio ha visto in incremento del 30% del pubblico tra i 4 ai 14 anni.
E l’animazione per adulti?
Le piattaforme di streaming sono molto ben disposte ad accogliere animazione, anche per adulti, con investimenti economici e grande libertà creativa. Due mesi fa, con Animation in Europe, l’associazione europea dei produttori di animazione di cui Cartoon Italia è tra i membri fondatori, abbiamo incontrato Netflix Europa per la presentazione delle loro linee editoriali. Ci hanno detto che sono aperti a qualsiasi target, qualsiasi formato e che dobbiamo ritenerci liberi di proporre qualsiasi contenuto, a condizione che siano autentici e in grado di coinvolgere a livello emotivo il pubblico di tutto il pianeta. Facile (ride). In particolare ricercano prodotti young adult. Un esempio interessate è proprio italiano: Strappare lungo i bordi di Zerocalcare, prodotto da Movimenti Production, è stato un grande successo europeo. Ecco perché dobbiamo puntare sui giovani talenti che permettono di dare una nuova spinta creativa.
Al Lido, Cartoon Italia è stata ospite dell’incontro promosso dalla Sardegna Film Commission per un’animazione Made in Sardegna. Quanto conta la collaborazione con le istituzioni e il territorio?
La Sardegna per noi è un territorio strategico. Abbiamo cominciato con la scuola NAS, come dicevamo prima, ma la fase successiva sarà la creazione di un polo dell’immagine, sulla scia di quello realizzato ad Angoulême, Francia, che ospita al momento 15 scuole e 35 studi di animazione. Stiamo incentivando gli studi italiani ad aprire una sede a Cagliari e contemporaneamente siamo in contatto con investitori stranieri per puntare sul territorio. Con il nuovo polo immagini il territorio potrà contare su un comparto in crescita, mantenere i propri talenti “in casa” e diventare appetibili per investimenti e creatività locale, nazionale e internazionale.
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