Nessuno sapeva che Hamaguchi stesse facendo un nuovo film. Lo ha iscritto al Festival senza avvisarci, lo abbiamo scoperto per caso sulla piattaforma! Una perla assoluta, di una bellezza indescrivibile. Molto diverso da Drive My Car, della durata quasi dimezzata, ma altrettanto coinvolgente per le tematiche di assoluta contemporaneità affrontate. Un film che parla di progresso nel rispetto della natura, delle esigenze di rispettare il fragile equilibrio naturale in un villaggio di montagna in cui un’impresa di Tokyo vorrebbe costruire abitazioni di lusso per turisti ‘esotici’. Abbiamo quindi la descrizione di questo universo fuori dal tempo, che vive all’interno di una dimensione culturale fragilissima. Spazio ad argomenti come l’equilibrio naturale e i cambiamenti climatici, la necessità di conciliare il progresso civile e sociale con il rispetto della natura. Un film che procede senza essere in nessun modo declamatorio, sottraendosi da ogni sorta di discorso ideologico, senza mai indulgere nella facile propaganda, esaltando invece al suo interno la cifra contraddittoria che connota la società in cui viviamo a qualsiasi latitudine. Una rappresentazione a cui Hamaguchi conferisce potenza straordinaria.