Le ragioni alla base di questo drammatico sciopero sono varie e note. In primis naturalmente la richiesta di migliori e più dignitose retribuzioni, non certo per le grandi star, bensì per tutti i lavoratori che tengono in piedi l’industria-cinema dal basso; poi ancora la richiesta di assicurazioni sanitarie per tutte le figure professionali coinvolte nella lavorazione di un film, garanzie che ad oggi sono a volte inesistenti; last but not least, per dirla all’americana, il problema dell’intelligenza artificiale, che a tutt’oggi persistiamo a mio parere a sottovalutare nei suoi esiti più nefasti sul fronte del lavoro. Non è un problema che verrà questo, c’è già! Una soluzione che fino solo a ieri pareva iper-futuribile e che invece già oggi viene sempre più adottata. Un utilizzo, questo dell’IA, che se non viene regolamentato rischia davvero di rappresentare la più grande rivoluzione all’interno della produzione cinematografica da quando il cinema è nato. La vera questione strategica dietro a questo sciopero, o perlomeno quella più importante ritengo, è legata precisamente a questa regolamentazione. Se non viene definita con equilibrio e lungimiranza sociale credo proprio che ci troveremo di fronte a conseguenze fino a ieri inimmaginabili.