La rassegna Candiani Groove prosegue puntuale la propria esplorazione delle sonorità del mondo guidata da Veneto Jazz, portando sul palcoscenico la magia di strumenti antichi e insoliti mixata con le sperimentazioni sonore del presente. I sette eventi in programma fino ad aprile sono un percorso attraverso alcune delle migliori voci della musica internazionale, impegnate nel recupero della tradizione e nell’espressione del più autentico spirito contemporaneo, come ha testimoniato il primo incontro di fine gennaio con il musicista e compositore francese Michel Godard. Gli Insingizi, a Mestre il 7 febbraio, sono tre cantanti che provengono dallo Zimbabwe e raccontano in modo originale e coinvolgente il continente africano grazie ad una musica fatta con gli strumenti più antichi e più autentici: la voce e le percussioni. Gli Insingizi interpretano il classico stile vocale africano ‘mboube, il canto degli operai zulu reclutati nelle campagne e portati a lavorare in miniera, reso celebre in tutto il mondo da Paul Simon ed i Ladysmith Black Mambazo con la storica tournée Graceland. Questi canti sono spesso basati sulla struttura responsoriale (call and response) tipica della musica africana: il leader canta una frase e gli altri cantanti rispondono in armonia. Ma si sentirà anche una sorprendente gamma di suoni ispirati dalla natura, sfruttando la varietà fonetica offerta dalla lingua: suoni aspirati e gutturali, warbling, lo schioccare della lingua nel palato caratteristico dello zulu e un uso sapiente delle pause conferiscono alla musica degli Insingizi un ritmo davvero inusuale per un trio vocale. Ritmo che nel corso del concerto si arricchisce con le percussioni e con la danza, che come da tradizione, è parte integrante di ogni esibizione musicale.