Quarant’anni di luci e ombre di una controversa pagina nella storia del Paese, in una scottante inchiesta tra diritti calpestati in nome di una stanca retorica civile e clamorosi errori giudiziari. Un viaggio drammatico alle origini della malagiustizia che ha contagiato anche la lotta alla criminalità organizzata. Il saggio di Alessandro Barbano, L’Inganno. Antimafia. Usi e soprusi dei professionisti del bene (Venezia, Marsilio 2022) è un j’accuse scomodo ma lucido e documentato che solleva il velo sulle drammatiche contraddizioni della lotta alla mafia: un sistema dove l’eccezione può diventare la regola e dove le leggi emergenziali, in nome della “guerra” al crimine organizzato, divengono permanenti.
Una denuncia di un sistema italiano – che non ha corrispondente in altri ordinamenti statali – in cui, a fianco di un diritto penale ordinario, è divenuto operante un diritto penale speciale dedicato alla lotta al crimine organizzato che trova la sua sommità nell’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, ambito in cui le garanzie processuali sono illusorie.
Introduce la presentazione Renzo Fogliata, Presidente Camera Penale Veneziana.
Alessandro Gualtieri (Magistrato del Tribunale di Venezia) e Francesco Petrelli, (Avvocato del Foro di Roma, direttore della rivista “Diritto di difesa”) discutono con l’autore.
Modera l’incontro Leonardo De Luca, Commissione Cultura della Camera Penale Veneziana.