Attraverso un corpus di opere profondamente introspettive e visivamente convincenti la mostra offre al pubblico la possibilità di conoscere la maestria dell’artista etiope Michael Hailu (1999), laureato alla Ale School of Fine Arts dell’Università di Addis Abeba nel 2022 e vincitore di una prestigiosa borsa di studio presso l’Università di Arti Applicate di Vienna, dove ora vive e lavora.
Hailu usa diversi media, tra cui tecnica mista, fotografia, video e installazione, ma è la sua pittura ad acquerello, con la quale esplora i temi dell’identità, dell’interconnessione e delle dualità che definiscono l’esistenza umana, a rendere il suo tratto unico.
Il processo creativo di Hailu è un dialogo dinamico tra il fisico e l’invisibile, tra la materia e lo spirito, tra l’artista e le forze più grandi che influenzano l’esistenza.
La sua filosofia artistica è profondamente radicata nel concetto africano di Ubuntu, la convinzione che “io sono perché noi siamo”. Questo ethos informa il suo approccio sia all’arte che alla vita, modellando il suo processo creativo come un atto di resa, in cui il sé si dissolve nell’opera e l’arte diventa un canale per la pace, la trasformazione e la prosperità condivisa. Il nome Fowskow del titolo deriva dall’infanzia di Hailu, un termine usato dai bambini del quartiere che incarna un profondo spirito comunitario. Questa filosofia si riflette nella sua arte, che evidenzia il significato intrinseco di tutte le cose. I suoi ritratti, ispirati ai doppi colori associati al re Salomone, catturano i contrasti della vita: il bene e il male, il buio e la luce, la gioia e il dolore. Queste forze opposte fungono da metafora della complessità dell’esperienza umana, spingendo gli spettatori a riflettere sul delicato equilibrio che plasma il nostro mondo.
