Luce e colore accendono gli spazi del Centro Culturale Candiani di Mestre nel nuovo capitolo di indagine del Novecento promosso da Muve e curato da Elisabetta Barisoni attraverso le collezioni di arte moderna conservate a Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna. Protagonista Matisse e la luce del Mediterraneo e in particolare l’influenza del Maestro francese (Le Cateau-Cambrésis, 1869–Nizza, 1954) nel panorama artistico europeo del primo Novecento, un dialogo tra le sue opere e quelle di altri grandi maestri quali Henri Manguin, André Derain, Albert Marquet, Maurice de Vlaminck, Raoul Dufy e Pierre Bonnard: ricerche e produzioni distinte che qui partecipano ad un racconto corale nel vibrante mondo dei Fauves.
Fu il critico Louis Vauxcelles a definire la sala ottava del Salon d’Automne di Parigi (1905) una “cage aux fauves”, cioè una “gabbia di belve”, per la selvaggia violenza espressiva del colore steso in tonalità pure. Il percorso espositivo, diviso in sette sezioni con oltre cinquanta opere, evidenzia infatti l’innovazione dirompente introdotta dai Fauves, di cui Matisse fu uno dei principali esponenti. Abbandonato il giovanile puntinismo, Matisse adotta una tecnica in cui tutte le parti del quadro sono lavorate contemporaneamente, con contrasti di colore che si diffondono su tutta la superficie, grazie ai quali riesce a tradurre sulla tela emozioni profonde, una capacità eccezionale che lo ha reso degno di essere chiamato il “maestro della luce”.