Al Teatro La Fenice va in scena un nuovo allestimento de Il matrimonio segreto di Domenica Cimarosa, diretto da Alvise Casellati, con la regia di Luca De Fusco, scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta.
I musicisti italiani, assieme alla qualità della musica che li accompagnava, sono stati un pregiato genere d’esportazione nell’Europa della modernità. Venivano contesi dalle corti più prestigiose.
Possiamo ricordare Jean-Baptiste Lully (in origine Giovanni Battista Lulli, di Firenze) alla corte francese del Re Sole, Giovanni Paisiello in Russia e in Francia, Antonio Salieri alla corte asburgica, Luigi Cherubini prevalentemente in Francia. Domenico Cimarosa successe nel 1787 a Giuseppe Sarti (già maestro di Luigi Cherubini) presso la corte di Caterina II di Russia, a San Pietroburgo.
Il contratto triennale scadde, e Cimarosa intraprese il viaggio di ritorno. Dopo un breve periodo a Varsavia, raggiunse la capitale dell’Impero Asburgico accolto festosamente dal suo ex protettore, l’Imperatore Leopoldo II, già Granduca di Toscana. A Vienna, Cimarosa viene nominato Kapellmeister e affiancato a Giovanni Bertati, nominato recentemente poeta di corte. Da questo connubio tutto italiano, in un ambiente di assoluto privilegio, nasce la principale opera di
Cimarosa: Il matrimonio segreto. L’opera va in scena al Burgtheater il 7 febbraio 1792 (due mesi dopo la morte di Wolfgang Amadeus Mozart) e replica nella musica la vivacità colorata delle intricate intenzioni che circondano il fatto: il matrimonio già celebrato tra Paolino e la figlia del suo padrone, Carolina. Un successo subitaneo che non abbandonerà più l’opera di Cimarosa, entrata stabilmente in repertorio.
Il matrimonio segreto è alla Fenice dal 10 febbraio, dirige Alvise Casellati per la regia di Luca De Fusco.
Immagine in evidenza: William Hogarth, Marriage à la mode, II, “Il tête à tête”