La corte diffusa

Alvise Casellati dirige Il matrimonio segreto al Teatro La Fenice
di Andrea Oddone Martin

Al Teatro La Fenice va in scena un nuovo allestimento de Il matrimonio segreto di Domenica Cimarosa, diretto da Alvise Casellati, con la regia di Luca De Fusco, scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta.

I musicisti italiani, assieme alla qualità della musica che li accompagnava, sono stati un pregiato genere d’esportazione nell’Europa della modernità. Venivano contesi dalle corti più prestigiose.
Possiamo ricordare Jean-Baptiste Lully (in origine Giovanni Battista Lulli, di Firenze) alla corte francese del Re Sole, Giovanni Paisiello in Russia e in Francia, Antonio Salieri alla corte asburgica, Luigi Cherubini prevalentemente in Francia. Domenico Cimarosa successe nel 1787 a Giuseppe Sarti (già maestro di Luigi Cherubini) presso la corte di Caterina II di Russia, a San Pietroburgo.
Il contratto triennale scadde, e Cimarosa intraprese il viaggio di ritorno. Dopo un breve periodo a Varsavia, raggiunse la capitale dell’Impero Asburgico accolto festosamente dal suo ex protettore, l’Imperatore Leopoldo II, già Granduca di Toscana. A Vienna, Cimarosa viene nominato Kapellmeister e affiancato a Giovanni Bertati, nominato recentemente poeta di corte. Da questo connubio tutto italiano, in un ambiente di assoluto privilegio, nasce la principale opera di
Cimarosa: Il matrimonio segreto. L’opera va in scena al Burgtheater il 7 febbraio 1792 (due mesi dopo la morte di Wolfgang Amadeus Mozart) e replica nella musica la vivacità colorata delle intricate intenzioni che circondano il fatto: il matrimonio già celebrato tra Paolino e la figlia del suo padrone, Carolina. Un successo subitaneo che non abbandonerà più l’opera di Cimarosa, entrata stabilmente in repertorio.
Il matrimonio segreto è alla Fenice dal 10 febbraio, dirige Alvise Casellati per la regia di Luca De Fusco.

Immagine in evidenza: William Hogarth, Marriage à la mode, II, “Il tête à tête” 

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