Il mondo di Chim

Occhio, cuore e fiuto: gli scatti immortali di David Seymour
di Mariachiara Marzari
David Seymour Audrey Hepburn

Al Museo di Palazzo Grimani la monografica dedicata a David Seymour, tra i fondatori di Magnum Photos. In mostra oltre 150 fotografie realizzate tra il 1936 e il 1956, che documentano i più importanti reportage del fotografo polacco.

Un gondoliere si avvia con la sua gondola verso la stazione di rifornimento della Esso sul Canal Grande: l’immagine iconica è stata realizzata da David Seymour nel 1950. In quell’occasione il fotografo realizzò un importante reportage dedicato a Venezia caratterizzato da uno sguardo attento, curioso e a volte ironico: momenti di vita quotidiana o particolari specifici della città lagunare, come gli onnipresenti colombi. Fotografie “veneziane”, ora parte della mostra monografica David “Chim” Seymour. Il Mondo e Venezia. 1936-56, a cura di Marco Minuz, ospitata al Museo di Palazzo Grimani fino al 17 marzo 2024.
Documenti, lettere e riviste d’epoca accompagnano un’ampia selezione di immagini, circa 150 fotografie, esposte in progressione cronologica tra il 1936 e il 1956, che documentano i più importanti reportage di David Seymour, come la Francia del 1936, la Guerra Civile spagnola, l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, il progetto del 1948 Children of War, commissionato dall’UNICEF e dedicato agli orfani di guerra, Israele ed Egitto negli anni ‘50. A questi si aggiungono la serie Ritratti e Personalità, nonché il nucleo di foto realizzare a Venezia.

Italy. Venice, 1950 © David Chim Seymour, Magnum Photos

David Szymin nacque nel 1911 a Varsavia da una famiglia di editori che realizzavano opere in yiddish ed ebraico. Dopo aver studiato stampa a Lipsia, chimica e fisica alla Sorbona negli anni Trenta, Szymin decise di rimanere a Parigi. David Rappaport, un amico di famiglia proprietario della celebre agenzia fotografica Rap, gli prestò una macchina fotografica. Il talento di Szymin non passò inosservato e presto i suoi scatti iniziarono ad apparire su alcune riviste come Paris-Soir e Regards con lo pseudonimo di “Chim”, un diminutivo del suo cognome più breve e facile da pronunciare. Attraverso Maria Eisner e la nuova agenzia fotografica Alliance, Chim incontrò Henri Cartier Bresson e Robert Capa.
Dal 1936 al 1938 Chim testimoniò la Guerra Civile spagnola cercando di scovare e ritrarre nelle sue fotografie attimi di normalità sfuggiti alla guerra, quasi a volerne conservare intatta la bellezza. Allo scoppio della Seconda Guerra mondiale si trasferisce a New York, dove adotta il nome di David Seymour.
Nel 1947, insieme a Cartier-Bresson, Robert Capa, George Rodger e William Vandivert, fonda a New York l’agenzia Magnum Photos. Seymour decide di concentrare i suoi reportage in Europa, quasi come fosse un tentativo di riconnettersi con le sue origini. Nel 1948 riceve un importante incarico dall’UNICEF: documentare le condizioni in cui versano 13 milioni di bambini sopravvissuti alla Seconda Guerra mondiale, in cinque diverse nazioni europee. Persona discreta, riservata, uomo di grande cultura e dotato di una capacità introspettiva fuori dal comune, David Seymour riuscì a intercettare le emozioni traboccanti dall’anima dei suoi soggetti e a immortalarle su pellicola, come traspare dai suoi scatti delicati, intensi, unici e speciali. Dopo la morte di Robert Capa nel 1954 divenne presidente di Magnum. Morì il 10 novembre 1956, quando, viaggiando nei pressi del Canale di Suez per fotografare uno scambio di prigionieri, fu ucciso dal fuoco di una mitragliatrice egiziana.
«Chim usava la sua macchina fotografica come un medico utilizza lo stetoscopio, e faceva una diagnosi al cuore dei suoi soggetti. Il suo era troppo vulnerabile», affermò, dopo la sua morte, l’amico di sempre Henri Cartier-Bresson.

Immagine in evidenza: Audrey Hepburn, 1956 © David Seymour, Magnum Photos

Il Mondo e Venezia. 1936-56