Il ritratto intimo e potente che Ana Sofia Fonseca ha dedicato alla “diva dai piedi scalzi” svela al pubblico l’essenza di una figura iconica della musica mondiale.
Nelle sale italiane dal 28 ottobre, il documentario Cesária Évora, la diva dai piedi scalzi, diretto nel 2022 dalla regista portoghese Ana Sofia Fonseca, è un omaggio commovente e autentico alla leggendaria cantante di Capo Verde. Attraverso uno stile visivo elegante e intimo, Fonseca riesce a restituire il carisma e la vulnerabilità di Cesária Évora, svelando al pubblico l’essenza di una figura iconica della musica mondiale che con il suo timbro profondo e l’anima malinconica ha incantato generazioni. L’approccio della regista non è solo biografico ma anche storico e culturale. Fonseca usa il documentario come un viaggio attraverso Capo Verde, dove Cesária è nata e ha trascorso gran parte della sua vita. Le riprese delle isole capoverdiane, con i loro paesaggi aspri e incontaminati, offrono una cornice visiva che diventa metafora del temperamento e delle lotte personali della cantante. La narrazione non si limita a raccontare il percorso artistico di Cesária, ma approfondisce le condizioni socio-economiche del suo Paese, in un’epoca in cui povertà e isolamento segnavano profondamente la vita quotidiana. Fonseca opta per uno stile narrativo estremamente intimo, che cerca di rendere giustizia all’autenticità e alla schiettezza che Cesária ha sempre mantenuto nella sua vita e nella sua musica.
Attraverso immagini d’archivio inedite e interviste con amici, collaboratori e familiari della cantante, la regista costruisce un ritratto che va oltre l’immagine pubblica della “diva dai piedi scalzi”. Il documentario esplora le fragilità e le insicurezze di Cesária, dando voce ai momenti difficili e alle sue scelte controcorrente, come il suo rifiuto iniziale di lasciare l’isola per intraprendere una carriera musicale internazionale. Una delle caratteristiche distintive del documentario è l’estetica minimalista e la predilezione per un uso misurato di musiche che valorizzano i silenzi, proprio come avviene nelle celebri “mornas”. Fonseca non sovraccarica lo spettatore di dettagli, ma lascia che la musica e i silenzi parlino da soli, rispettando il ritmo naturale della narrazione e riflettendo il carattere malinconico della protagonista. Le canzoni di Cesária, che fanno da sottofondo al documentario, si fondono con le immagini amplificando le emozioni, come se fosse la voce della cantante stessa a raccontare la sua storia. Cesária Évora, la diva dai piedi scalzi è anche una riflessione sulla resilienza. Cesária, conosciuta per il suo rifiuto di indossare scarpe sul palco, divenne simbolo di una lotta più ampia, quella di chi ha saputo affermarsi nonostante le avversità e senza mai scendere a compromessi con il proprio modo di essere. Il documentario racconta la sua lotta contro la povertà e le sue battaglie personali, dando risalto a una personalità che ha saputo mantenere la propria integrità artistica e umana in un mondo che spesso richiede di conformarsi.