La testimone velata

A cento anni dalla morte, omaggio alla divina Duse
di Redazione VeNews

La donna, l’artista, l’amica, la rivoluzionaria, la creativa: sono tanti i volti di Eleonora Duse che emergono da lettere, documenti, scritti e testimonianze che la riguardano. Tanti ritratti che descrivono una vera e propria icona femminile, pioniera della parità di genere nel teatro e non solo, una donna che alle donne parlava e con loro si confrontava, sul palco e nella vita.

Dalla collaborazione tra l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini e il Teatro Stabile del Veneto è nato per celebrarla Dall’archivio alla scena, rassegna di sei spettacoli teatrali che da maggio e fino al 14 giugno, ha visto alternarsi sul palco dello Squero di San Giorgio Maggiore nomi di spicco del panorama attoriale italiano e alcune tra le più prestigiose scuole di teatro a livello nazionale. Il progetto, curato dalla direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini, Maria Ida Biggi, si inserisce nel più ampio calendario biennale DONNADUSE: Eleonora nostra contemporanea, programma itinerante nel Veneto realizzato in occasione del primo centenario dalla sua scomparsa in collaborazione con Regione Veneto, Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven e Istituto per il Teatro e il Melodramma della Cini.
Punto di partenza per la realizzazione della rassegna è stata la consultazione della collezione più ampia e completa di documenti sulla vita e sull’arte di Eleonora Duse di cui la Fondazione Cini è in possesso. A cogliere l’invito a confrontarsi con l’arte e il teatro della Duse, tre autorevoli attrici italiane come Sonia Bergamasco, Lucia Poli ed Elena Bucci, che per l’occasione hanno lavorato a stretto contatto con la direttrice Maria Ida Biggi, docente in Discipline dello Spettacolo a Ca’ Foscari, con Marianna Zannoni, coordinatrice scientifica delle attività dell’Istituto, assieme all’Accademia dei Filodrammatici, la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano e l’Accademia Teatrale Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto, coinvolgendone gli allievi nella creazione di altrettante drammaturgie originali. L’11 giugno, Rivoluzione Duse. Inno agli stregati è l’omaggio che Elena Bucci tributa alla diva grazie a un lavoro di scavo nell’archivio tra lettere e testimonianze. Chiude la rassegna il 14 giugno, Il respiro dell’anima. Eleonora Duse rivelata da Dora Setti con gli allievi dell’Accademia dei Filodrammatici di Milano in scena.

Stanza Duse, Istituto per il Teatro e il Melodramma, Fondazione Giorgio Cini di Venezia, Panoramica Allestimento 2015

Da marzo e fino a dicembre, poi, viene proposto nella Stanza Duse, archivio aperto e visitabile dal 2011, il terzo e ultimo appuntamento di una trilogia di esposizioni dedicate al rapporto della Duse con la città di Venezia (2022), con la scena italiana del suo tempo (2023) e, infine, con gli artisti e il teatro di tutto il mondo (2024).
L’obiettivo del nuovo allestimento, composto da fotografie originali, carteggi, copioni annotati, documenti contabili e registri di compagnia, abiti e memorabilia, è indagare la ricezione internazionale del teatro di Eleonora Duse per ricostruire il modo in cui la sua recitazione colpì il pubblico straniero e contribuì alla rivoluzione artistica del primo Novecento teatrale, stravolgendone per sempre la fisionomia futura.

Dall'Archivio alla Scena

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