Le parole più semplici

Un anno della vita di Elda Pucci per raccontare la mafia
di Katia Amoroso
Cosa Nostra Ottavia Piccolo

Il 2 marzo al Teatro Goldoni si parla di mafia attraverso il racconto della storia di una donna. Ottavia Piccolo, diretta da Sandra Mangini, porta in scena Cosa Nostra spiegata ai bambini di Stefano Massini.

Il 19 aprile 1983, per la prima volta a Palermo, una donna, Elda Pucci, è eletta Sindaco. Nello stesso mese di aprile, un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, viene sfiduciata. E infine, ancora a distanza di un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. E la città di Palermo per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, diretti dalla regista Sandra Mangini, per dare forma e struttura allo spettacolo Cosa Nostra spiegata ai bambini.
Era il 1983, quello dell’ascesa dei Corleonesi a capo di Cosa Nostra, un periodo particolarmente sanguinario. Elda Pucci, pediatra, fu portata alla guida della città dalla Democrazia Cristiana, per dare un segnale di cambiamento. Spiega la regista Sandra Mangini: «Ottavia presta corpo e voce a Elda, una donna che ha tentato con atti semplici ma decisi di contrastare la pratica mafiosa nelle sedi di governo, rifiutando la connivenza con quello Stato-ombra o contro-Stato che è la mafia».

Cosa Nostra spiegata ai bambini Ottavia Piccolo
La pièce è scandita in dieci episodi, ognuno dei quali porta il nome di un bambino: Gegé, Ruggero, Sasà, Ancilina… sono i nomi dei pazienti di Elda, provenienti dai quartieri poveri e le cui storie affiorano alla sua memoria come esemplificazioni che illuminano ciò che le sta accadendo. C’è anche un capitolo dedicato a Totò, un piccolo Salvatore Riina agli esordi della sua scelta crimino- sa; e, significativamente, c’è un capitolo finale intitolato a Elda, in una sorta di identificazione con lo stato di fragilità e impotenza dell’infanzia.
Uno spettacolo che non è rivolto realmente a bambini, ma li immagina come interlocutori ideali per poter raccontare davvero in modo efficace la mafia. Il titolo «viene da un’n- tervista a Elda Pucci – racconta Ottavia Piccolo – diceva che la mafia andrebbe spiegata con parole semplici».

Stagione di Prosa 2023/2024