Nel blu, dipinto di blu

Marco Quarantini, un omaggio alla città d'acqua
di Mariachiara Marzari

Al termine della mostra che l’ha visto protagonista al Bistrot de Venise, l’artista Marco Quarantini dona un’opera a Palazzo Vendramin Calergi.

Marco Quarantini è un pittore autodidatta, bolognese, che trae forte ispirazione dalla pittura impressionista, in particolare dalla lezione di Monet. Le sue opere nascono da un’intensissima attività onirica: Quartini sostiene di “sognare tantissimo”, trovandosi spesso all’interno di un mare limpido e pieno di pesci che gli trasmette assoluta serenità e pace interiore. Il suo intento creativo è quello di tradurre queste emozioni nelle tele per condividere questo suo personalissimo status emotivo con l’osservatore, offrendogli la stessa sensazione di perdita e sospensione data dagli ambienti subacquei e invitandolo a ‘galleggiare’ tra i sogni, distaccandosi dalla realtà.

«È a questo mare – afferma Vittorio Sgarbi – che fa riferimento Quarantini quando lo illustra e reinventa all’infinito, ogni volta proponendo nuove varianti espressive al suo discorso. L’odore, il rumore, l’orizzonte vengono sublimati in un universo altro dove solo il colore, grazie anche a un impiego sapiente delle trasparenze del vetro, ambisce a riportare agli occhi il ricordo di quello reale. Il resto è un’evocazione in cui l’afflato lirico è tanto accentuato quanto più ci si stacca dalla suggestione del mimetico per inoltrarsi in quella del puro pittorico, all’insegna di un Informale prevalente in cui le stesure cromatiche continue sono solite alternarsi a concrezioni segniche più isolate e discordanti. Tutto risulta leggero, permeabile, ma non impalpabile, come se stare a galla e scendere in profondità fossero la stessa cosa».

I quadri di Quartini sono coperti da un vetro “pulegoso” – un tipo di vetro spesso e opaco dall’aspetto spugnoso che crea l’impressione del movimento dell’acqua – e racchiusi in cornici di sua creazione, a cui negli ultimi tempi l’artista toglie il pezzo superiore per dare l’impressione di osservare la scena in un acquario.
Proprio questo suo forte legame con l’elemento dell’acqua ha portato l’artista, con una cerimonia il 13 ottobre scorso, a voler donare a Venezia e in particolare a Palazzo Vendramin Calergi, sede del Casinò, una sua opera dal titolo emblematico Seppia. Il quadro era parte del nucleo di opere che componevano Nuotando nel mare della vita, mostra personale di Quarantini, a cura di Emanuele Horodniceanu, ospitata al Bistrot de Venise dal 2 all’11 ottobre.

www.marcoquarantini.it