Il famoso anfiteatro romano, ancora una volta è casa per la grande classica internazionale.
È partita il 17 giugno e si protrae fino al 4 settembre la Stagione numero 99 dell’Arena di Verona, con un calendario al solito assai ricco di appuntamenti. Il Festival Lirico nacque nel 1913 per un’intuizione (o forse un azzardo) del tenore veronese Giovanni Zenatello e dell’impresario teatrale Ottone Rovato, che si assunsero il rischio finanziario di promuovere in Arena una grandiosa manifestazione lirica per celebrare il centenario della nascita di Giuseppe Verdi. Leggenda vuole che Zenatello si fosse trovato in visita all’Arena con un gruppo di amici che per gioco gli chiesero di improvvisare un’aria d’opera. Tutti rimasero sbalorditi dall’acustica e dall’impianto scenografico del monumento costruito quasi 2000 anni prima. Il 10 agosto 1913 con l’Aida diretta da Tullio Serafin e con scene di Ettore Fagiuoli ebbe il via la storia dell’Arena come anfiteatro lirico più importante al mondo. Ripartita con la totalità dei posti occupabili, dopo due Stagioni segnate dalla pandemia, tutte le opere in cartellone tranne una hanno la regia di Franco Zeffirelli, che con l’Arena instaurò un sodalizio che lo portò a memorabili e trionfali messe in scena, riprese ancora una volta in questa stagione 2022 da una Direzione Artistica che ha mantenuto la volontà della radice popolare e iperbolica nell’allestimento degli spettacoli, pur mediati dalla raffinata e colta visione di Zeffirelli. Carmen, Aida, Traviata e Turandot sono un omaggio al regista scomparso nel 2019, mentre Nabucco è l’unico titolo a regia di Arnaud Bernard, che ne ha fatto una spettacolare produzione cinematografica e risorgimentale collocando la vicenda negli anni in cui fu composta l’opera.
L’appuntamento con la grande danza è il 20 luglio con Roberto Bolle and Friends, una serata dedicata ai Carmina Burana il 12 agosto, con tutta la potenza musicale di un’orchestra in formazione completa, due cori di voci bianche e i solisti Lisette Oropesa, Filippo Mineccia e Mario Cassi. Il 25 agosto protagonista è Plácido Domingo in Verdi Opera Night, tre atti di opere verdiane in forma scenica completa insieme a Maria José Siri, Fabio Sartori, Clémentine Margaine e, al suo debutto areniano, il basso Ildar Abdrazakov. I cast vocali annoverano, tra le molte altre, le voci e le qualità interpretative di Anna Netrebko, Lisette Oropesa e Angel Blue, nonché Luca Salsi, Ludovic Tézier, Francesco Meli, Freddie de Tommaso, Michele Pertusi, in un ben calibrato equilibrio tra solide certezze, nomi di grande spicco internazionale non molto presenti sulle scene italiane, e giovani di sicuro interesse. Interpretare l’opera in Arena rappresenta un passaggio fondamentale nella carriera di un cantante.
La Sovrintendente e Direttore Artistico di Arena, Cecilia Gasdia così ha riassunto il proprio impegno, unito a quello della moltissime e qualificate maestranze che rendono un’esperienza unica e memorabile le serate in Arena: «[…] Ho fatto quello era mio dovere istituzionale con entusiasmo, cercando di infonderlo a tutti nei momenti più difficili: li abbiamo affrontati con grande senso di responsabilità e, soprattutto, insieme, uniti dall’amore per l’Arena e per tutto ciò che essa rappresenta. Credo che dobbiamo tornare a vedere con entusiasmo, speranza, trepidazione, la luna che sorge sulle nostre guglie da fiaba, su tende gitane, piramidi dorate, mentre l’aria si riempie del canto e della musica universale dei nostri maestri fino all’ultimo degli spalti. Abbiamo voglia, anzi la necessità, di vivere appieno tutto questo, di tornare a respirare…e l’Arena è puro ossigeno».