Re Lear di William Shakespeare diventa Aspettando Re Lear nella regia di Alessandro Preziosi al Teatro Goldoni dal 2 al 5 novembre. Una nuova drammaturgia che mira a illuminare l’uomo oltre il suo ruolo e funzione di re.
I fari sono puntati sul suo complesso rapporto con i figli. La particolarità di questo spettacolo è costituita dalla fusione di Shakespeare e Beckett e dalla presenza di una buona dose di arte contemporanea.
Sul palcoscenico ad accompagnare gli attori ci sono infatti alcune opere dell’artista Michelangelo Pistoletto, “materiali di scena”, come il maestro le definisce. Preziosi racconta l’importanza della collaborazione con Pistoletto, nata per caso, ma rivelatasi un essenziale contributo al significato più profondo del progetto. Il primo pensiero va infatti alla distruzione della Venere degli stracci, l’installazione che Pistoletto ha inaugurato nel cuore di Napoli. «Il mio primo istinto – racconta Preziosi – è stato quello di invitare gli amici attraverso Instagram a recarsi sul luogo dell’incendio e a deporre dei vestiti, come azione simbolica perché l’arte più la si assedia più, come le radici di un albero, rinasce».
Aspettando Re Lear è un adattamento di Shakespeare con un richiamo ad Aspettando Godot di Samuel Beckett sul difficile rapporto tra padri e figli, sulla relazione tra uomo e Natura e sulla perdita dei valori. Si parla di follia, di potere che distrugge, di solitudine, di caos dentro e fuori, «l’unico ordine possibile» per Pistoletto.
La collaborazione con l’artista prevede anche la realizzazione degli abiti di scena, costumi iconici ideati dal collettivo Fashion B.E.S.T. realizzati con materiali sostenibili. Anche le tematiche di base dell’opera richiamano l’arte di Pistoletto: «A teatro ho condiviso la messa in scena dei presupposti del Terzo Paradiso – commenta Preziosi – la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la Natura. L’uomo deve cercare di non essere debitore alla Natura di ciò che indossa: il senso dell’abito, del superfluo, dello stretto necessario sono tematiche di Pistoletto che porto a teatro. L’uomo nella sua nudità trova sé stesso, e così anche noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dei vestiti, per farci vedere per quello che siamo». Un chiaro riferimento all’arte di Pistoletto. Aspettando perché i cinque personaggi di Aspettando Re Lear, come i protagonisti di Aspettando Godot di Beckett, sembrano abitare il vuoto che rimane dopo che la tragedia ha fatto il suo corso.
Il testo si concentra infatti sul momento chiave della narrazione shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce il re proprio mentre vaga nella landa desolata per metabolizzare la delusione provocata dalle figlie. L’attesa di Lear è quella per cui in questo vuoto disabitato, spogliandosi del suo ruolo, potrà trovare una nuova autorevolezza nei confronti dei figli.