È intitolata Xenofilie la decima edizione del Venice Open Stage, a ricordarci quanto sia necessario alla vita l’amore verso tutto ciò che è diverso, straordinario, trascende lingue e attraversa i confini.
Venice Open Stage torna in Campazzo San Sebastiano dal 18 al 30 luglio, con un carico di novità, a partire dall’area-festival, ampliata e rinnovata su progetto di Rachele Cominella, che ha impiegato quasi interamente legno e materiali di recupero, incluso il Padiglione Argentina della Biennale Architettura 2021.La casa infinita trova oggi una nuova e suggestiva collocazione, andando a costituire il bar e i camerini e il magazzino dell’arena Gigi dall’Aglio, intitolata al fondatore del VOS, professore IUAV e regista, scomparso lo scorso anno, che diede inizio all’iniziativa, condividendo con la città gli spettacoli esito dei suoi laboratori di messa in scena.Nato nel 2013, oggi il Venice Open Stage – Rising theatre festival è uno dei principali appuntamenti dedicati alle arti performative dell’estate lagunare, e mette in relazione allievi e professionisti provenienti da tutta Europa e oltre. Negli anni a San Sebastiano sono passate scuole provenienti da Danimarca, Grecia, Iran, Lituania, Malesia, Portogallo, Regno Unito, Svizzera, Spagna, Romania e Turchia. Inaugurata il 18 luglio dalla lezione-spettacolo di Paolo Nori – amico di Dall’Aglio – Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor Dostoevskji, la decima edizione, traguardo e rinnovato punto di partenza per i ragazzi del VOS – ricordiamo, tutti studenti ed ex studenti volontari! – è intitolata Xenofilie, a ricordarci quanto sia necessario alla vita l’amore verso tutto ciò che è diverso, straordinario, trascende lingue e attraversa i confini.
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