Negli intenti dei curatori, la rappresentazione di azioni quali la coltivazione, la preparazione del cibo, il gioco e la danza, svolte quotidianamente da gruppi sociali di disparate provenienze geografiche, ha come finalità quella di creare specifici spazi di condivisione che diventano al contempo stimoli per immaginare nuovi approcci alla pratica architettonica e all’ambiente costruito, promuovendo uno scenario più sostenibile basato su principi di cura ed equità piuttosto che di sfruttamento. Attraverso una serie di installazioni, un gruppo di artisti e architetti con sede nel Regno Unito ha trasformato il Padiglione cercando di immaginare un futuro in cui le pratiche sociali vengono celebrate per saldare legami tra comunità.
MENZIONE SPECIALE COME PARTECIPAZIONE NAZIONALE
Motivazione: Per la strategia curatoriale e le proposte progettuali che celebrano la potenza dei rituali quotidiani come forme di resistenza e come pratiche spaziali nelle comunità della diaspora.
Percorsi tematici nel Laboratorio del Futuro della 18. Biennale Architettura