(2022, Italia, 70')
Liberamente tratto da Il vento e altri racconti di Antonio Cossu (edizioni AEDES, Cagliari), Bentu è la storia di un incontro e scambio tra generazioni, della sfida tra l’uomo e la natura, ma, scrive Mereu nelle note di regia è anche «la storia di un’amicizia, di una relazione umana, quella tra il vecchio Raffaele e il piccolo Angelino, che matura attraverso l’apprendistato, l’iniziazione, e viene vissuta in condizione di totale isolamento in un luogo e in un tempo dove anche l’arrivo di una trebbia può essere salutato come il passaggio di una cometa».
Raffaele è un contadino sardo che ha appena finito di raccogliere un piccolo mucchio di grano: sarà la provvista di un anno intero. Da giorni dorme in campagna, isolato, nella trepidante attesa del vento, strumento indispensabile per separare i chicchi del grano dalla paglia. Il vento tuttavia tarda ad arrivare e solo il piccolo Angelino si avventura in campagna per fagli visita ogni giorno. Il sogno di Angelino è poter cavalcare l’indomita cavalla di Raffaele, ma non vuole aspettare di crescere per farlo….
Salvatore Mereu (Dorgali, 1965) si diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, gira diversi cortometraggi tra cui Notte rumena (1996), Miguel (1999), Il mare (2004). Ballo a tre passi è premiato alla Settimana della Critica a Venezia nel 2003 e si aggiudica anche il David di Donatello e il Ciak d’Oro come Miglior regista emergente. Il suo secondo film, Sonetàula (2008), è selezionato alla Berlinale e si viene premiato con il Globo d’oro della stampa estera e la FIPA d’Or al Festival di Biarritz come Miglior sceneggiatura. Torna a Venezia nel 2010 con Tajabone, e nel 2012 in Orizzonti con Bellas mariposas, tratto dal libro omonimo di Sergio Atzeni. Il film gli vale alla Mostra il premio Schermi di Qualità e il Big Screen Award al Festival di Rotterdam. Nel 2020 presenta ancora alla Mostra, Fuori Concorso, Assandira.