(2023, Svezia, Italia, Danimarca, Finlandia, 108')
In un quartiere popolare di una città svedese, le sorelle Laura, Mira e Steffi, dai 7 ai 16 anni di età, vivono sole poiché la madre è assente per lunghi periodi di tempo. Quando i servizi sociali chiedono un incontro, Laura si mette alla ricerca di qualcuno che possa impersonare la madre al fine di evitare l’affidamento e conseguentemente la separazione delle sorelle. Per non aggravare la situazione difficile con un carico di preoccupazioni, Laura non rivela la cosa, ma con l’avvicinarsi dell’incontro nascono attriti che tengono le giovani sospese a metà tra l’euforia della libertà e la profondità del malessere.
Mika Gustafson, nata a Linköping, Svezia, nel 1988 è regista e sceneggiatrice. Si laurea in cinema presso la Valand Academy Folköhgskola di Göteborg con il regista Ruben Östlund, che ha diretto Triangle of Sadness. Ha lavorato molto soprattutto con i corti, quello più conosciuto è Mephobia del 2017, cui è seguito sempre nello stesso anno il lungometraggio documentario di genere biopic musicale Silvana, realizzato con Olivia Kastebring e Christina Tsiobanelis.
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