La Fondazione Teatro La Fenice produce un nuovo allestimento dell’opera Satyricon di Bruno Maderna, previsto il debutto in scena al Teatro Malibran il 25 gennaio 2023 e la continuazione in replica fino al 29. Curiosamente, il 27 gennaio ricorre il compleanno di Wolfgang Amadeus Mozart. Sono molti gli aspetti che accomunano Mozart e Maderna: entrambi enfant prodige, entrambi dotati contemporaneamente di una mente geniale, di un talento strepitoso e di una profonda umanità, entrambi scomparsi prematuramente, entrambi dimenticati dalla società (si dice che Mozart fosse stato tumulato in una fossa comune; Maderna, in un Paese fortemente condizionato dall’ideologia politica in tutte le sue fibre, fu semplicemente rimosso dalla memoria). Se ripercorriamo la via artistica di Maderna (a prescindere dal suo indefesso impegno nella direzione d’orchestra) ci accorgiamo che fu presente in tutti i passaggi chiave del pensiero musicale della ricostruzione, del rinnovamento, del distacco dalla vergognosa storia del primo Novecento che ha condotto all’ecatombe disumana.Il suo fondamentale ruolo nella prima Scuola di Darmstadt, che tanta importanza ebbe all’epoca nella confluenza del pensiero musicale internazionale, il suo impegno nella costruzione di linguaggi diversi e prospettive musicali inedite, sempre sostenuto da una profonda cognizione storica, lo studio di fonologia di Milano con Luciano Berio, l’elettronica, l’alea e la fiducia nella composizione seriale di derivazione dodecafonica in sostituzione del linguaggio tonale. La presenza di Bruno Maderna, fatta di immediatezza d’approccio, visione futura e consapevolezza culturale e storica, fu generosa. Senza peraltro rinunciare ai fondamenti di dottrina e scienza musicali, di cui Maderna era facoltoso portatore. Il costrutto della sua creatività musicale emerge in questo breve stralcio dal lascito epistolare:«[…] il principio seriale resta il principio fondamentale della musica attuale. È il solo a sostituirsi in modo fermamente convincente al principio tonale. È il solo capace di realizzare una sintesi linguistica completa. E noi lo manipoliamo con tanta naturalezza e libertà, e lo viviamo con così tanta forza come i Fiamminghi vivevano i loro propri principi d’espressione». Satyricon chiude la vicenda artistica di Maderna, e denuncia del Maestro la lucidità, la coscienza della ricorrente, ciclica e ineluttabile fase apocalittica nella storia delle civiltà umane, una profondità degna di tradizioni culturali sacre.