Tratto dal poema Sea and Fog (Mare e nebbia) di Etel Adnan, Thus waves come in pairs è il titolo del nuovo progetto espositivo di Ocean Space (ex Chiesa di San Lorenzo), un’evoluzione site-specific di The Current III, ciclo triennale transdisciplinare di percezione guidato da Barbara Casavecchia. Due nuove commissioni firmate TBA21–Academy: le monumentali sculture dell’artista americana-libanese Simone Fattal e la nuova installazione del duo Petrit Halilaj & Álvaro Urbano indagano il tema dei Mediterranei.
Simone Fattal, nata a Damasco in Siria, cresciuta in Libano, ha vissuto a lungo in California e ora a Parigi, presenta Sempre il mare, uomo libero, amerai!, tratto dalla poesia L’uomo e il mare di Charles Baudelaire. L’installazione site-specific, che occupa l’ala est della ex Chiesa di San Lorenzo, comprese due nicchie vuote dell’altare barocco, si compone di un gruppo di sculture monumentali in vetro e ceramica. Tra loro, le figure di Máyya e del suo amante Ghaylán, coppia celebrata nella poesia araba classica così come in racconti e leggende popolari, che variano da paese a paese.Nel Golfo Persico, la loro storia è quella di due proprietari di una flottiglia di navi per il commercio delle perle. La flotta di Máyya era più dinamica grazie alle sue imbarcazioni veloci. Dopo lunghe riflessioni, un giorno Ghaylán si trovò a osservare attentamente una libellula e decise di farne imitare le ali, in modo che le sue barche potessero essere spinte dalla velocità dei venti: aveva inventato le vele. In futuro, l’umanità sarà ancora in grado di trovare soluzioni imparando dalla natura?
Petrit Halilaj e Álvaro Urbano, rispettivamente nati a Kosterrc-Skenderaj in Kosovo e a Madrid, ora vivono a Berlino, sono uniti nella vita, pur mantenendo, generalmente, traiettorie artistiche separate.L’opera di Halilaj è radicata nella sua biografia e la sua pratica abbraccia media diversi, creando mondi complessi che lasciano spazio a libertà, desiderio, intimità e identità.Nella sua pratica, Urbano utilizza diversi strumenti per esplorare le nozioni di spazio, architettura e ambiente. I suoi interessi intrecciano spesso narrazione, realtà e finzione.
Insieme, il duo attinge a storie personali e collettive per creare nuovi ambienti, esplorando e negoziando lo spazio tra umani e mondo naturale.L’installazione site-specific ideata per Ocean Space crea un ecosistema composto da una serie di sculture di grandi dimensioni di creature ibride acquatiche e terrestri, esplorando le nozioni di coesistenza e parentela tra specie diverse e tra organismi viventi e oggetti.
Nel piazzale antistante l’ex Chiesa di San Lorenzo, in occasione dell’inaugurazione venerdì 21 aprile alle ore 19, e durante tutto il periodo espositivo, a intervalli variabili un cast di performer animerà la mostra facendola suonare come uno strumento musicale.
Serata di proiezioni in collaborazione con foodscapes, Padiglione Spagnolo alla Biennale architettura