«Questo non è uno spettacolo teatrale. Non è neanche una performance. Questo non è un concerto. Questa non è la vita vera. E questa non è la realtà» dichiara in apertura di scena Julia*n Meding, performer e musicista elettronico, indossando i panni di un Amleto contemporaneo che si ribella alla realtà. Scritto e diretto dal regista svizzero Boris Nikitin, Hamlet non riadatta il testo shakespeariano ma se ne appropria.
Scrive Nikitin: «Facciamo riferimento all’originale, ma questa è un’opera completamente nuova… Ricorriamo ad Hamlet per mettere in gioco l’idea di realtà, illusione, salute, malattia». Accompagnato dal pluripremiato quartetto d’archi Der Musikalische Garten in una performance che incrocia teatro musicale punk-queer a documentarismo, il protagonista si impegna in un tour de force in cui mette a nudo sé stesso, il proprio corpo, la sua biografia agli occhi del pubblico. È Amleto? O è anche Meding? O è tutto soltanto un gioco?
27, 28 giugno h. 20
Arsenale, Teatro alle Tese