Protagonista del concerto con brani di Mel Bonis, Claude Debussy, Benjamin Godard e Maurice Ravel, tra cui Femmes de légende, Sept Pièces pour piano, Scènes italiennes op. 126 (extrait): III. Tarentelle, la pianista georgiana Salome Jordania ha iniziato gli studi all’età di sette anni nella nativa Tbilisi con Natalia Natsvlishvili, vincendo il Concorso Pianistico Nazionale l’anno successivo. Ad appena 10 anni ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale di Tbilisi e il primo premio all’ottavo Concorso Televisivo Internazionale Giovani Musicisti di Mosca. Successivamente è stata impegnata in numerose esibizioni soliste e orchestrali in Germania, Azerbaigian, Armenia, Ucraina, Russia e Stati Uniti. «Quando non ci si può permettere di viaggiare, bisogna supplire con l’immaginazione», scriveva Claude Debussy nelle sue Estampes all’inizio del XX secolo: non è cioè necessario avere una conoscenza precisa di un paese e delle sue produzioni artistiche per poterne fare un ritratto musicale. L’esotismo dei compositori francesi si ispirava infatti spesso a frammenti di informazioni ottenute per mezzo delle esposizioni universali, disegni e fotografie o dai resoconti dei giramondo. Fondendo questi elementi con il loro mondo personale, romantico o simbolista, essi portano gli ascoltatori verso destinazioni da sogno, a volte recandosi in quelle realtà per la prima volta, assieme agli spettatori stessi, in un incantesimo reso possibile dalla musica.
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