La società dello spettacolo

Silvio Orlando in Ciarlatani al Teatro Toniolo
di Livia Sartori di Borgoricco
Ciarlatani Silvio Orlando Pablo Remon

Dopo il debutto estivo al Festival dei Due Mondi di Spoleto è in tournée il primo allestimento italiano dell’esilarante commedia Ciarlatani del drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón, con protagonisti Silvio Orlando e Blue Yoshimi.

Anna Velasco (Blu Yoshimi) è una giovane attrice, con una carriera in fase di stallo. Mentre si barcamena tra piccole produzioni e
soap opera televisive, alla continua ricerca del ruolo che la farà svoltare, per poter vivere decentemente è costretta a insegnare pilates, mentre cerca disperatamente nel suo lavoro un legame con il padre scomparso, il regista di culto degli anni Ottanta Eusebio Velasco. Stacco.
Diego Fontana (Silvio Orlando) è un regista di film commerciali di successo, ha compreso perfettamente i meccanismi delle piattaforme digitali e il suo momento d’oro è proprio qui e ora: una serie tv da girare in tutto il mondo, con star internazionali. È un fulmine, reale e metaforico, a condurlo verso una crisi personale, a farlo ripensare all’integrità che agli inizi della sua carriera
professava di voler mantenere. Non sarebbe mai sceso a patti lui, proprio come aveva fatto il suo mentore – sempre Eusebio Velasco. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi, e intorno ai due personaggi in impasse e al convitato di pietra che è il padre-regista ruotano decine di personaggi: attrici, sceneggiatori plagiari, produttori cocainomani, attori underground, baristi kazaki, comparse minorenni, padri e madri.

Ciarlatani Silvio Orlando Pablo Remon

Dopo il debutto estivo al Festival dei Due Mondi di Spoleto è in tournée il primo allestimento italiano dell’esilarante commedia Ciarlatani del drammaturgo e regista spagnolo Pablo Remón, già celebrato in patria con il Premio Nacional de Literatura
Dramàtica (2021) e il Premio Lope de Vega per il Teatro (2014).
Il testo italiano prende il titolo di Ciarlatani – traduzione non letterale ma semanticamente rispettosa dell’originario Los farsantes – ed è passato per le mani del drammaturgo Davide Carnevali, che ha compiuto un lavoro non facile nell’adattare un ingranaggio di tempi comici fondato sul contrasto tra lunghi monologhi e brevi freddure, su continue entrate e uscite e, più in generale, costruendo un sistema di riferimenti socio-culturali in grado di far decodificare in pochi secondi una battuta o un nonsense.

Ciarlatani Silvio Orlando Pablo Remon
Lo spettacolo, infatti, è costruito sopra a una spiazzante drammaturgia pensata come un orologio, senz’altro più immediata da vedere che da raccontare: seguendo un ritmo incalzante che a tratti ricorda la sitcom, si sviluppa sul palco una successione di quadri che sorprende il pubblico, un gioco di specchi e di ruoli tra registi, attori e drammaturghi. Eppure, non siamo di fronte (solo) a una feroce satira sul mondo del teatro e del cinema, una pièce che per così dire ridicolizza “gli addetti ai lavori”, ma tutti quanti noi, sempre mediaticamente esposti, pienamente immersi in quella che per Guy Debord era la “società dello spettacolo”. Ne scaturisce inevitabilmente una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo. Sulla grandiosità percepita sempre più come necessaria, quando invece – sembra dire Remón – bisognerebbe accettare il mondo che ci si merita anche se “ha di strano che è normale”, per dirla come Baricco.
Attingendo a una narrazione sì teatrale, ma con un’aspirazione romanzesca e cinematografica, lo spettacolo fila via per quasi due ore, sorretto magistralmente da un cast di attori in stato di grazia.

Stagione Teatrale 2023.24

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