Per festeggiare, raccontare e documentare quest’esperienza unica nel panorama festivaliero, la Biennale ha pubblicato Dieci – Biennale College Cinema 2012–22, un volume che raccoglie scritti di personalità cardine nella nascita e sviluppo di questo progetto.
«In questi dieci anni abbiamo prodotto 83 opere audiovisive, realizzate da altrettanti team composti da un regista e un produttore, provenienti da ogni continente e da 48 Paesi. È aver contribuito a generare questa comunità di artisti, oltre che il corpus delle opere realizzate, ciò di cui andiamo più fieri». Così scrivono Alberto Barbera e Savina Neitorri nel loro saggio La scommessa, in occasione della celebrazione dei primi dieci anni di attività di Biennale College Cinema. Per festeggiare, raccontare e documentare quest’esperienza unica nel panorama festivaliero, la Biennale ha pubblicato Dieci – Biennale College Cinema 2012–22, un volume che raccoglie scritti di personalità cardine nella nascita e sviluppo
di questo progetto.
Come le tartarughe di Monica Drugo, Banu di Tahmina Rafaella, Gornyi Luk di Eldar Shibanov e Palimpsest di Hanna Västinsalo i quattro film selezionati che vedremo in Mostra quest’anno, prosecuzione di un progetto che va oltre l’aspetto realizzativo e che riesce, anno dopo anno, ad alimentare i sogni e le speranze di giovani cineasti messi nelle migliori condizioni possibili per lavorare.
Un budget di produzione che quest’anno aumenta considerevolmente, portato a 200.000 euro per i film e a 80.000 euro per le opere di VR, a conferma di quanto l’iniziativa venga considerata fondamentale in seno alla Biennale stessa.
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