Se il cinema è una cartina di tornasole delle caratteristiche del Paese di riferimento, allora possiamo dire che il popolo più divertente al mondo è quello argentino, almeno quello che più sa ridere di sé stesso. Pensiamo ai film della coppia Cohn-Duprat, da Il cittadino illustre a Competencia oficial, che partono da un tema autorevole, talvolta serioso (il ritorno di uno scrittore illustre nella sua città natale, il rapporto tra artista e mercante nell’arte contemporanea), per diventare delle miniere di umorismo grottesco e irresistibile. Non fa eccezione il film in questione, che affronta un tema di enorme impatto politico, come l’incriminazione dei politici e militari coinvolti nella dittatura argentina tra il 1976 e il 1981, ma lo fa con una leggerezza e una verve comica impareggiabili, come nella scena del casting del team del procuratore che portò avanti l’accusa. Il film è accompagnato da una bella colonna sonora classica di Pedro Osuna, compositore spagnolo che risiede a Los Angeles, studi al prestigioso Berklee College di Boston, esperienze importanti di orchestrazione e musiche accessorie in blolckbuster mondiali (come il bondiano No Time to Die). Osuna non ha ancora fatto il salto nella categoria dei compositori di prima fascia, ma potrebbe farlo presto.