É tutto in fiamme, l’inverno e la libertà. Per la seconda volta in sette anni Evgeny Afineevsky porta alla Mostra del Cinema di Venezia uno spaccato della a dir poco complessa realtà ucraina.
Nel 2015 per Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom ha utilizzato i video d’archivio della rivolta del 2013-‘14 in piazza Maidan per restituire la frustrazione e la violenza di quei mesi.
Questo suo ultimo lavoro presentato ora al Lido invece, il documentario Freedom on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom, è girato completamente sul campo tragico del conflitto russo-ucraino. Le riprese cominciano dopo il 24 febbraio, quando Putin attua quella che lui stesso ha impudentemente denominato ‘Operazione militare speciale’.
La spaventosa e ormai decennale pressione bellica, con conseguente, progressiva perdita di libertà e di autonomia politica, che schiaccia e condiziona il quotidiano dell’Ucraina è restituita in maniera pregnante da entrambi i documentari: nel primo tramite le voci che alternano le immagini delle violenze perpetrate dalle Forze Speciali Ucraine sui cittadini; in Freedom on Fire con un girato in presa diretta cruento e devastante della guerra.
Afineevsky inizia a lavorare con i documentari in Russia sin da adolescente. Nella sua carriera può vantare diversi premi important, tra cui l’International Documentary Association’s Courage Under Fire Award, il Cinema for Peace Awards as Most Valuable Documentary of the Year e il Documentaries Without Borders Film Festival. Il suo documentario del 2017 sulla guerra civile in Siria, Cries from Syria, gli è valso i premi come Miglior Documentario, Miglior Regia e Miglior Canzone in un Documentario per Prayers of This World, interpretata da Cher.
«We are defending our freedom». Questo il messaggio che il Presidente ucraino
Zelenskij ha espresso quando era ormai chiaro quanto l’‘operazione militare speciale’
annunciata da Putin il 24 febbraio 2022 non sarebbe affatto rimasta circoscritta.
L’e...