Realtà invisibili

Il regista indiano Karan Tejpal presenta il suo Stolen in Orizzonti
di Maria Casadei
  • giovedì, 31 agosto 2023

Direttore e sceneggiatore indiano con un’esperienza pluridecennale nell’industria cinematografica, Karan Tejpal, per la prima volta a Venezia, presenta in Orizzonti Stolen, che abbraccia deliberatamente uno stile di cinema verità crudo e diretto per portare alla luce le  realtà invisibili che modellano la nostra società.

Cosa l’ha ispirata a scrivere Stolen? Come differisce dai suoi lavori precedenti?
Il film è ispirato a fatti realmente accaduti. In Stolen, la storia dei due fratelli Bansal si ispira ad un incidente avvenuto in Assam nel 2018. Due uomini sono stati violentemente aggrediti e linciati da una folla inferocita che, basandosi su un video falso che circolava su WhatsApp, era convinta che fossero i rapitori del bambino. Questa vicenda è diventata il seme da cui è nato il mio lavoro. La notizia mi ha molto colpito e allarmato, poiché mi sono rivisto nei due uomini linciati brutalmente nel distretto di Karbi Anglong. Erano giovani viaggiatori e il loro senso d’avventura li ha portati in un posto lontano e sconosciuto, dove hanno dato troppo nell’occhio forse per la loro condizione economica privilegiata. Penso che questa vicenda mi abbia dato la possibilità di esplorare l’idea del ‘tribunale dell’opinione pubblica’, che sembra essere diventato un problema sempre più comune in tutto il mondo. Durante il film, si può provare sia empatia che frustrazione. La storia mi ha permesso di investigare la natura dell’essere umano, complesso e al tempo stesso contradditorio, che difficilmente può essere etichettato come ‘buono’ o ‘cattivo’.

 

STOLEN

STOLEN

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All’inizio del film, appare la frase: «Ci sono due Indie completamente divergenti». Potrebbe spiegarci cosa intende?
Ciò che mi ispira davvero è creare storie che nascono dal mondo che mi circonda – un mondo che a volte può essere spietatamente brutale, ma anche incredibilmente umile nel suo ritratto dell’umanità. Ogni volta che mi guardo intorno, vedo le difficoltà delle persone che non hanno potere e il graduale declino della fiducia nelle nostre istituzioni. In un Paese così vasto e vario, l’India, vi è una netta separazione tra i pochi privilegiati, che esercitano un potere enorme, e il resto della popolazione, che si ritrova impotente. La frase «Ci sono due Indie completamente divergenti» parla di questa dicotomia. Stolen ha inizio con la collisione di questi due mondi e termina con il loro incontro per raggiungere un obiettivo comune.

Come descriverebbe la relazione tra i due fratelli? Come e perché cambia durante il viaggio?
All’inizio della storia il rapporto tra i due fratelli è teso. La diversa percezione e visione del mondo causa un grande divario e allentamento emotivo, come spesso si osserva tra fratelli. Il rapporto inizia a cambiare quando Gautam, profondamente colpito da un grave incidente, comincia ad aprirsi e a riflettere sulle parole dure ma veritiere del fratello. Quando il trio viene attaccato da forze esterne, entrambi i fratelli realizzano l’importanza e la forza del loro rapporto. Risulta chiaro che si prendono cura uno dell’altro e che si supporteranno a vicenda nella buona e nella cattiva sorte.

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