Nata nel 1945, Priscilla Ann Wagner Beaulieu aveva solo quattordici anni quando catturò l’attenzione dell’allora ventiquattrenne e già celebre Elvis Presley, durante il su...
Migliaia di pagine sono state scritte su Elvis Presley. Non le ho lette. Ho invece visto numerosi suoi film ed ascoltato con brividi di piacere le sue canzoni. Ma questo è tutto. Ecco perché ho letto con interesse Elvis and Me di Priscilla Beaulieu Presley, sua moglie. Scritto con semplicità e, mi pare, con una buona dose di onestà.
I fatti nuovi che emergono trapelano innocentemente nella scrittura, senza essere messi in risalto. Priscilla sta al suo fianco per diciotto anni e lo conosce a soli quattordici, quando suo padre, aviatore militare, viene trasferito alla base di Wiesbaden in Germania. Qui svolgeva il servizio militare anche Elvis.
L’incontro avviene una sera con Elvis che canta Are you Lonesome Tonight, ripresa da poco da Jaye P. Morgan, e scopriamo che di fianco al pianoforte il cantante aveva appeso la fotografia di Marilyn Monroe. Guardiamo Jaye e ne vediamo subito le somiglianze. Se Priscilla rivela la sua paura di non essere accettata nelle sue compagnie adolescenziali, anche per via dei continui trasferimenti familiari, del cantante apprendiamo la sua ansia di perdere i propri fan al ritorno negli Usa, ma anche le sedute di massaggio al viso per ringiovanire la pelle o le lezioni assidue di karate come allenamento ai suoi movimenti acrobatici. Apprendiamo l’attaccamento alla madre morta prematuramente e l’ansia della nonna, che lo alleva e lo vuole tenere lontano dai pericoli, al punto da ostacolargli la pratica del calcio, «… out there (in campo) he’d be like a wounded bird in a pack of wild dogs».
Sappiamo da Priscilla che, contrariamente alla sua immagine di ribelle, il cantante aveva una visione molto tradizionale del ruolo della donna «A woman had her place and it was the man who took the initiative». Sui numerosi tradimenti viene steso un velo, senza però negare: una Priscilla rassegnata ammette di aver imparato presto a non fare domande.
Curiosità senza malizia: Elvis era un sonnambulo e spesso veniva visto girare addormentato in giardino. Curiosità dalla premonizione tragica: l’uso assiduo di Dexedrine, una anfetamina che procura senso di benessere ed energia, conosciuta per tenersi sveglio nelle notti di guardia. Abbandoniamo ora di dovere i nostri due innamorati, con la fine del servizio militare, il ritorno negli States e le voci di una possibile relazione con Nancy Sandra Sinatra.
A voi continuare questo delicato resoconto, confessione di un amore difficile, ma che non ha mai cessato di esistere. Alla fine Priscilla conclude: «He was a man, a very special man».