Il secondo giorno del Festival si apre con la presenza dello storico Concorso Francesco Pasinetti e con i “pensieri dal set” di Ninagawa Mika, certamente la più celebre delle fotografe giapponesi contemporanee, capace di portare felicemente il proprio sguardo – e un’estetica pop e coloratissima – anche al cinema, dove ha esordito nel 2007 con Sakuran, un’originale ed ‘eretica’ re-interpretazione del Giappone medievale. Ninagawa, figlia di uno dei maggiori drammaturghi giapponesi del Novecento, si collegherà da remoto per dialogare con la produttrice Kusakabe Keiko e presentare l’edizione italiana della sua autobiografia, Diventare Ninagawa Mika, edita da Cue Press. Sarà l’occasione per il pubblico italiano di scoprire la straordinaria influenza che Ninagawa esercita sull’estetica giapponese oggi, frutto non solo delle numerose mostre internazionali a lei dedicate e ai libri fotografici che ne raccolgono l’opera, ma anche delle immagini da lei prodotte. Oltre ai cinque film (e una serie Netflix), non è da sottovalutare il contributo dato nel campo della pubblicità e dei videoclip musicali, dove ha collaborato con super-gruppi come le AKB48.
Altro importante ospite della quattordicesima edizione sarà il regista, sceneggiatore e attore francese Philippe Le Guay, in un programma realizzato in collaborazione con l’Alliance Francaise. Le Guay ha esordito negli anni ’80 e nella sua carriera ha attraversato generi e stili molto differenti tra loro, dal film in costume al thriller, dal noir al dramma politico, ma si è distinto soprattutto per le sue commedie dal tocco fresco e arguto. Impossibile non ricordare le irresistibili cameriere spagnole de Le donne del 6° piano, per il quale Carmen Maura ha ricevuto il Premio César come miglior attrice non protagonista, così come è difficile dimenticare gli scambi di battute tra Lambert Wilson e Fabrice Luchini in Molière in bicicletta, ironico omaggio al mondo del teatro ed efficace ammodernamento di Molière. Le Guay sarà a Venezia per ripercorrere la sua carriera con Marie-Christine Jamet, direttrice dell’Alliance Francaise e docente a Ca’ Foscari, mentre scene tratte dai suoi film scorreranno sullo schermo dell’Auditorium.
Dalla Francia si volerà poi dall’altra parte del mondo per un programma speciale, a cura di Cecilia Cossio, dedicato al regista indiano Faraz Arif Ansari. Molto apprezzato nel circuito festivaliero per i suoi film a tematica LGBTQ+ nei quali affronta la “diversità” nelle sue più varie accezioni, Ansari si collegherà da Mumbay per raccontare la sua ancora giovane carriera e introdurre la proiezione di tre dei suoi cortometraggi più recenti: Siberia (2015), Sisak (Singulto, 2017) e Sheer Qorma (Latte e datteri, 2021).
Per il concroso internazionale spazio alla proiezione di Devotions, Jessica Goh, Singapore/USA, 5’56” Romeo, Tynystan Temirzhan, Kyrgyzstan, 15’09” Off the page, Joan Oliver Nadal, Diego Gomez Tejedor, Spain, 20’ Apnea, Natalia Bermúdez, Mexico, 20’ Artumo jausmas – Closer, Auguste˙ Gerikaite˙, Lithuania, 21’Fragmente von uns – Fragments of us, Ido Gotlib, Germany, 21’45” We should all be futurists, Angela Norelli, Italy, 11’ Memoir rambler, Sira Buranasri, Thailand, 11’35” Stabat Mater, H. Maton, Q. Wittevrongel, A. Mege, C. Thelliez, W. Defrance, France, 13’09” Dielli, Dritero Mehmetaj, Czech Republic /Kosovo, 20’ Sasha, Maria Viktorova, Russian Federation, 24’ Alvida – The last goodbye, Dilu Maliackal, India, 29’52” IN PARADISO 3.00 PM Concorso internazionale / International Competition.