Il percorso del compositore Paolo Buonvino è fatto di tappe principalmente legate al mondo delle colonne sonore, tantissime e di accurata fattura. Romanzo criminale di Michele Placido, Io e Napoleone di Paolo Virzì, Caos calmo di Antonello Grimaldi e Il mio miglior nemico di Carlo Verdone sono solo alcuni dei titoli che Buonvino ha in curriculum, al fianco dei più grandi registi italiani nel trovare una musica capace di accompagnare efficacemente le loro immagini in movimento.
Nato e cresciuto a Scordia, piccolo centro in provincia di Catania, Buonvino si dedica alla composizione dopo aver fatto da assistente musicale a Franco Battiato e indirizzando da subito la propria ricerca verso una produzione di stampo fortemente teatrale, immediatamente evocativa, che proprio sul terreno delle immagini incontra l’ascoltatore e se lo porta via. L’etimologia della parola dialettale siciliana “çiatu” deriva dal latino “flatus”, “respiro”, ma nell’uso popolare lo stesso termine prende la forma di un’espressione di affetto, “çiatu miu”, “anima mia”, “vita mia”. Çiatu che è precisamente il titolo del suo lavoro commissionatogli dalla Biennale e che andrà in scena che al Teatro alle Tese il 22 settembre in prima esecuzione assoluta. Un lavoro che ci invita a riflettere sul concetto di ‘respiro’ come gesto catartico, irrinunciabile, sottovalutato.