Un capitano olandese può sbarcare dal suo vascello fantasma solo una volta ogni sette anni per cercare una donna che annulli la sua maledizione giurandogli amore eterno. Approda in un porto norvegese e lì trova proprio quella donna: Senta. Wagner estrasse le carte vincenti nella sua rivisitazione, anche in qualità di librettista, dell’antica leggenda. Non appena si leva il sipario, la musica è cullata dalla voce delle onde, un suono che cresce sempre più avvolgendo parola e personaggi. La vicenda di sacrificio e morte si dipana a perdifiato tra monologhi furiosi, vertiginosi duetti, cori travolgenti; accompagnata da una grande orchestra che funge da coprotagonista del dramma. Nel 1843 Wagner diresse la prima rappresentazione al Königliches Hoftheater di Dresda.
L’Olandese volante di Richard Wagner è in scena al Teatro La Fenice dal 22 giugno prossimo in un nuovo allestimento con la regia di Marcin Lakomicki, le scene di Leonie Wolf, i costumi di Cristina Aceti e il light design di Irene Selka. Orchestra e Coro sono diretti da Markus Stenz, con Alfonso Caiani preparatore del Coro.
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