EDITH DEKYNDT SONG TO THE SIREN

EDITH DEKYNDT. SONG TO THE SIREN

15 Aprile 2024

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22 Aprile 2024

In concomitanza con la settimana delle Vernici di Biennale Arte 2024, il Foyer di Teatrino Grassi viene ‘occupato’ dall’opera video di Edith Dekyndt, Song to the Siren.
Nella luce di un mattino dell’autunno 2022, Edith Dekyndt ha ripreso una giovane donna sdraiata nelle acque della laguna, accanto al Monumento della Partigiana che si trova lungo la Riva dei Sette Martiri, vicino ai Giardini della Biennale. La giovane stringe nella mano un panno bianco con il quale pulisce, deterge, ripara, accarezza o, ancora, consola, la statua di bronzo che ritrae una donna d’altri tempi, parzialmente immersa nella laguna, le mani legate, probabilmente diretta verso la sua fine, come lo furono numerose partigiane, anche veneziane, durante la Seconda Guerra Mondiale. La grande scultura in bronzo fu realizzata nel 1969 dallo scultore Augusto Murer e posizionata su una struttura e un piedistallo idraulico concepito da Carlo Scarpa.
Edith Dekyndt (1960, Leper, Belgio) porta l’attenzione dello spettatore sulla possibilità di coltivare e di preservare la memoria, per scongiurarne una possibile ripetizione. Song to the Siren fa parte di una serie di azioni nelle quali lo stesso gesto viene ripetuto presso monumenti storici pubblici, scelti in virtù della loro risonanza nella contemporaneità. I titoli degli interventi, che riprendono sempre i titoli di canzoni, assumono un’eco aperta ed eterna. In questo caso il titolo è ispirato a Song to the Siren (1970), brano scritto da Larry Beckett e Tim Buckley e reinterpretato nel tempo da numerosi artisti, da This Mortal Coil a Robert Plant.

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