Dopo averne presentato la mise en lecture durante la scorsa edizione, Stefano Fortin, vincitore del bando College Autori Under 40 (2022/23), torna sul palcoscenico della Biennale insieme alla regista Giorgina Pi con la messa in scena in forma definitiva del suo spettacolo, Cenere. Diplomato nel 2014 all’Accademia del Teatro Stabile Veneto e già presente alla Biennale Teatro 2020 di Antonio Latella con George II, per la regia di Alessandro Businaro, Fortin porta ora un testo che prende spunto dalla vicenda del vulcano islandese Eyjafjöll, che nel 2010 tornò attivo paralizzando l’Europa a causa dell’enorme quantità di cenere immessa nell’atmosfera. «Certi avvenimenti o anche certi sentimenti – ha dichiarato l’autore in un’intervista – invece che essere più forti nel momento magari in cui li si prova, pesano di più per la loro durata nel tempo, per le loro conseguenze sul lungo termine, come la rabbia; cioè la rabbia istantanea passa, mentre se la rabbia è un continuum e quindi soffoca, diventa un sentimento che ha una presa nella vita molto più forte». Una sensazione di soffocamento, perdita, solitudine che permea lo spettacolo per tutta la sua durata. Tre quadri distinti rappresentano altrettante prese di parola: quella di un figlio reticente chiamato dai genitori a fare colazione; quella di un poliziotto che deve informare una coppia di genitori della morte del figlio; quella di una vittima che parla di sé e di ciò che le è accaduto. Alle voci dei personaggi in scena si aggiunge quella dell’autore, presenza viva e mutevole che interviene in prima persona, attraverso note sempre diverse per ogni specifico allestimento, offrendo al pubblico un commento a caldo e chiamandolo direttamente in causa.