Per tutta la vita, Jean Cocteau si identifica profondamente con Orfeo – poeta mitologico greco – arrivando a trasformare la leggenda in un tema centrale di molte sue opere. Cocteau adatta la storia di Orfeo anche nel suo primo film Il sangue di un poeta (1932), che sottolinea quanto “poesia” sia il termine che descrive la sua arte, in qualsiasi modalità espressiva: poésie de roman (romanzo), poésie graphique (disegno), poésie de théâtre (teatro), poésie critique (saggistica) e poésie cinématographique (cinema).
Il laboratorio Il nuovo Orfeo, condotto dall’artista e scrittrice Allison Grimaldi Donahue, e rivolto a tutte le persone che si definiscono queer o a chiunque abbia voglia di mettersi in gioco, intende creare, attraverso la poesia, un’autofiction queer collettiva, saccheggiando da altre fonti testuali, campionando suoni ambientali e conversazioni, prendendo in prestito testi di canzoni o pezzi di discorsi preregistrati. Attraverso una serie di esercizi di scrittura di gruppo e campionature di suoni – prendendo a modello le sperimentazioni di Bernadette Mayer, Oulipo, Jack Spicer, dei Poeti del Linguaggio e dello stesso Cocteau – si comporrà un poema collettivo per far “rivivere” Orfeo nel 2024, un poeta queer che torna dall’aldilà per salvarci.

La partecipazione è gratuita ma è necessaria l’iscrizione. Fino a esaurimento posti. L’esperienza si tiene nelle giornate del 5, 6 e 7 luglio, dalle 10 alle 14. È fondamentale garantire la propria presenza a tutte le giornate.
Il laboratorio è condotto principalmente in lingua italiana dalla scrittrice bilingue (italiano/inglese) Allison Grimaldi Donahue.
Per questo, si richiede almeno la comprensione di una delle due lingue. Tuttavia, ogni partecipante può scrivere nella lingua che preferisce.
Il poema collettivo finale sarà editato e interpretato da Grimaldi Donahue e firmato dall’intero gruppo.