La proiezione del film tedesco del 1943 Titanic di Herbert Selpin e Werner Klingler è introdotta dalla presentazione del critico cinematografico Giuseppe Ghigi. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 avvenne una tragedia che segnò profondamente un’epoca: l’affondamento del Titanic. La tragedia venne immediatamente sfruttata dal cinema per scopi di cassetta e successivamente anche per ragioni politiche: Joseph Goebbels, con l’entrata in guerra della Germania contro la Gran Bretagna, chiese alla Tobis Filmkunst di realizzare un film di propaganda antibritannica. La casa produttrice scelse di usare il disastro per indicare il cinismo, l’avidità e la viltà dei nemici, sostenendo che il naufragio era stato causato dalla sete di profitto degli armatori della nave. A dirigere il Titanic nazista è all’inizio Herbert Selpin, che non si accontentava di girare su set ricostruiti o con modellini: Goebbels procurò alla Tobis il transatlantico Cap Arcona, costruito con grande lusso nel 1927 per emulare il Titanic. Il suo destino sarà ancora più tragico: nel maggio 1945, la nave venne caricata di ebrei provenienti dal campo di sterminio di Neuengamme e di prigionieri di guerra e mandata al largo per essere colpita dagli aerei nemici. Così avvenne: i pochi sopravvissuti al naufragio, arrivati a terra vennero mitragliati dalle SS e nessuno sopravvisse. In seguito a pesanti dissidi tra Selpin e il regime (il regista in seguito fu arrestato e “suicidato” in carcere), la regia venne affidata a Werner Klingler che terminò le riprese nell’ottobre del ’42. Quando Goebbels vide la copia finale si rese conto che era stato un errore produrre il film: un capitano che porta la sua nave ad affondare era una storia che poteva ingenerare nel pubblico pericolose similitudini con la Germania (la nave) e Hitler (il capitano). Bloccò l’uscita del Titanic, che ebbe soltanto alcune isolate proiezioni. Ma la storia del Titanic nazista non si concluse con la fine del Terzo Reich. Nel 1950, il film venne proiettato a Berlino Est con l’approvazione sovietica: era diventato strumento di propaganda antibritannica e anti capitalistica. Otto anni dopo la sua realizzazione, il Titanic di Selpin-Klinger poté essere così visto per la prima volta dal pubblico tedesco. Antimelodrammatico e fortemente politico, il film resta la più interessante versione del naufragio del secolo.