La traviata, musicata da Verdi su libretto di Francesco Maria Piave e ispirata al romanzo La dama delle camelie di Alexandre Dumas figlio, rappresenta un quadro della società borghese dell’epoca, le cui consuetudini sociali costituiscono lo sfondo delle tormentate vicende d’amore del giovane Alfredo e dell’amante Violetta. Il regista Robert Carsen restituisce ai personaggi le loro più ruvide caratterizzazioni, non mancando di sottolineare la vera natura di Violetta, sostanzialmente una prostituta, pur rispettando il clima borghese dell’opera ed evitando ogni manifestazione di volgarità. Accanto al sesso, l’altro motore dell’esistenza corrotta della società tratteggiata da Carsen è il denaro, forza distruttrice e immorale che compra i corpi e distrugge le anime. Così, tutti i passaggi centrali della tragedia sono caratterizzati dall’ostentata presenza di gran copia di banconote: passano tra le mani di tutti, cadono addirittura dall’alto come foglie morte a formare un prato nel quadro boschivo del secondo atto.