Dal Grand Tour alla Belle Époque, dagli anni del turismo di massa fino al vuoto irreale della Piazza San Marco nei giorni del lockdown e della pandemia, la città della Serenissima ha conservato intatta la sua bellezza, ma ha mutato profondamente la propria essenza – fino al rischio di perderla – condizionata dalla sua progressiva spettacolarizzazione. Il mito di una Venezia romantica, che ha consegnato alla città una fama ineguagliabile, ma anche mortifera, è stato forgiato nella stessa laguna, protagonista nei secoli passati dell’evoluzione artistica del vedutismo e di quella tecnica dell’ottica e della fotografia.