L’ottava Stagione di Musikàmera prosegue alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia con il doppio recital di un sestetto di fuoriclasse, composto da Alexander Lonquich al pianoforte e il figlio Tommaso Lonquich al clarinetto, Ilya Gringolts al violino, Enrico Bronzi al violoncello, Irena Kavčič al flauto e Mojca Erdmann come voce narrante. Il programma si apre con Siciliana e Burlesca op. 23 bis per violino, violoncello e pianoforte composta nel 1917 da Alfredo Casella, dove Siciliana ha un sapore di novità per le fitte armonie cromatiche di accordi dissonanti, spettrali come dissolvenze, mentre la Burlesca s’incarica di ricondurre al più noto Casella, con il netto profilo umoristico dei suoi motivi popolareschi. La Sonata n. 1 per violoncello e pianoforte L 144 appartiene alle composizioni pianistiche e da camera scritte da Claude Debussy negli ultimi anni della sua vita, a Parigi, in cui si avverte lo sforzo del musicista verso un’arte più austera, più sprovvista di seduzioni immediate, ma ugualmente ricca di idee e di ispirazione, nell’ambito di una tensione classicistica. Il programma prosegue poi con la Suite da «L’Histoire du Soldat» che Igor Stravinsky compose con lo scrittore Charles-Ferdinand Ramuz ispirandosi a un racconto di Afanaseev, pensando a uno spettacolo teatrale da camera che potesse essere facilmente allestito per la presenza di un limitato numero di strumentisti e di attori, e culmina con il Pierrot lunaire op. 21 di Arnold Schönberg, melologo composto per l’attrice Albertine Zehme su testo del poeta belga Albert Giraud. Schönberg coniò per l’emissione della voce recitante il termine “Sprechstimme”, intendendo con ciò un canto parlato.