In occasione della mostra Dialoghi Urbani. Street Art vs Museo, M9 – Museo del ’900 invita ogni weekend uno o più street artist a trasformare il muro di via Pascoli 9, di proprietà di M9, in un’opera unica e effimera. Ogni settimana un nuovo artista ricoprirà l’opera della settimana precedente cambiando pelle alla stessa superficie.
Dopo il live painting di Sqon e Secse, di Smoke One, di Tony Gallo e Pocket Clouds, Mike128 e Skaione che hanno ‘vestito’ il muro di M9, nel weekend 27 e 28 aprile sarà la volta di Slog175 e Zor.
Slog175 entra nel mondo dell’arte di strada nel 1992, ispirandosi ai graffiti classici di New York. Ha lasciato il suo segno artistico su muri di città famose come New York, Berlino, Parigi e altre, riconosciuto anche in pubblicazioni note del settore. Membro della crew Kings Destroy dal 2002, la sua arte fonde il panorama urbano con elementi narrativi e visivi, da volti femminili a iconiche figure dei fumetti, creando scene che portano il sapore di una nostalgia romantica e di riflessioni profonde sul passato. Utilizzando colori vivaci e tecniche diverse, Slog175 crea composizioni dinamiche che catturano l’essenza del movimento e della vita di strada, offrendo uno sguardo unico sulla cultura urbana attraverso il suo linguaggio visivo distintivo.
Zor, già a 13 anni nel 1993, si lascia ispirare dai graffiti di Mestre, affascinato dai loro colori e dalla complessità delle lettere mentre esplora la città con lo skateboard e il walkman, sulle note del rap. Questa passione precoce si trasforma in una dedizione alla cultura Hip Hop e ai graffiti, diventando per lui un vero e proprio stile di vita e un modo per affermare la sua presenza. Ispirato dalla scuola di graffiti newyorkese, Zor adotta uno stile wild, ricco di lettere intricate arricchite da bars, arrows, chips e stars, spesso accanto a figure personalizzate come puppets o cartoons. La sua arte lo porta a viaggiare, dipingendo in città iconiche come Parigi, Praga, Barcellona, Londra, Miami e più volte a New York, dove entra nella KD crew del Bronx per volontà di Cope2.