“La pittura ha sempre un piede nell’architettura, un piede nel sogno”. Inizialmente Matta studiò architettura nel nativo Cile, entrando a far parte dell’atelier di Le Corbusier a Parigi, e gli piacque sempre definirsi un architetto. Sempre iconoclasta, le sue idee sull’architettura morbida e flessibile e le ampie analogie erotiche tra il corpo umano e le strutture immaginarie affascinarono i surrealisti.
A Ca’ Pesaro, la prima importante esposizione dedicata in Italia a Roberto Matta