L’intervento di Michele Bubacco per la mostra Venice Mapping Time di Ugo Carmeni nasce da un rapporto personale e professionale tra i due artisti, da una discussione tra amici che diventa una provocazione scherzosa e quindi una sfida artistica allettante. Nella sua pratica Bubacco usa spesso immagini come base di partenza e come supporto per intervenire con colori e pennelli; a volte sono foto scattate da lui e fatte stampare appositamente, altre volte sono immagini trovate in libri, riviste, su copertine di vecchi dischi. In questo caso l’artista ha deciso di confrontarsi con i manifesti della mostra Venice Mapping Time affissi in città, nei quali figura un dettaglio del paramento marmoreo della chiesa di San Moisè a Venezia, fotografato durante i lavori di restauro avvenuti nel 2022: il busto seicentesco di uno dei finanziatori della facciata, Vincenzo Fini, fotografato con uno dei tubi metallici dell’impalcatura che gli nasconde gli occhi.
L’azione di Bubacco sui manifesti della mostra si è svolta all’alba di un giorno di inizio agosto: l’artista è intervenuto dipingendo su trenta poster affissi in città prima che venissero ricoperti da altre affissioni nei giorni successivi; a documentare il suo lavoro erano presenti l’artista Ugo Carmeni e il grafico della mostra Marco Ferracuti. Da questa documentazione fotografica è nato un oggetto: un piccolo, prezioso libro d’artista, prodotto in 150 esemplari firmati e numerati, che si presenta come un compatto volumetto, confezionato in una scatola appositamente disegnata e prodotta per l’occasione (12,8 x 10,8 x 4,2 cm) circondata da una fascetta in carta realizzata con le prove di stampa del catalogo della mostra Venice Mapping Time.
Alcune foto dell’intervento artistico sono state stampate in edizione limitata, evidenziando così la stratificazione alla quale l’immagine è stata sottoposta. Vi si leggono, infatti, l’azione del tempo, le tracce dell’attacchinaggio e dell’esposizione ai passanti e alle intemperie – grinze, macchie, parziali distacchi – e, naturalmente, gli interventi di Bubacco: la materia della pittura, i colori, gli aloni dell’olio.
Il titolo del progetto e del libro d’artista che sarà presentato nel corso dell’evento, Now I See Bees, I Won è un palindromo, scelto per raccontare la circolarità del tempo che è elemento essenziale tanto nel lavoro di Carmeni quando in quello di Bubacco. Esso si presta a una lettura di andata e ritorno periodici, in un movimento a pendolo potenzialmente infinito, alludendo al contempo alla “cecità” del volto ritratto e alle api dipinte su alcuni dei manifesti.