Nella prima parte del concerto Fabrizio Ottaviucci presenta al pianoforte una lettura di “The Treatise” del compositore inglese Cornelius Cardew. La partitura consiste di 193 pagine di alta qualità grafica, arte di cui il compositore era molto esperto. L’operazione consiste nel riportare nella dimensione sonora e performativa un piano logico interpretativo libero, individuale, unico e soggetto alla mutevolezza del momento che scaturisce dallo studio della partitura, delle sue grafie, relazioni, impulsi visivi. Nella performance saranno “lette” le prime venti pagine. Nella seconda parte il MusiCafoscari Ensemble presenterà insieme al maestro Ottaviucci una sezione improvvisativa che sarà il risultato di due giorni di lavoro svolti nel laboratorio di improvvisazione dell’Università. “The Treatise” resta un’opera di grande interesse non solo per la sua altissima qualità grafica, ma anche per la situazione che crea: la sua lettura comunque condiziona il suo interprete anche se in modo indeterminato (non accade spesso anche nella vita, quando si vede un volto, si incontra qualcuno e si incomincia a parlargli?). Poi Cardew concluse che nessuna partitura dovesse vincolare la sua interpretazione e passò alla “libera improvvisazione”. Essa è diversa da una composizione indeterminata, poiché non ha partitura. Nella serata avremo entrambe le situazioni.