“Opera, neutro plurale” di Emilio Sala (edizioni il Saggiatore) viene presentato alla Fenice in un incontro ad ingresso libero che coinvolgerà oltre all’autore anche il già Sovrintendente e Direttore artistico Fortunato Ortombina, l’editore Luca Formenton e il critico musicale Stefano Nardelli. Un libro che propone l’opera lirica in una luce nuova grazie alla forma stessa del volume, concepito, così come recita il sottotitolo, come un “Glossario per melomani del XXI secolo”. A rivelare lo spirito con cui è stato scritto il nuovo volume è lo stesso autore: “L’opera è sempre stata in continua metamorfosi, – racconta Sala, docente di Drammaturgia musicale all’Università Statale di Milano – al tempo dell’opera barocca la vera star del teatro era l’inventore delle scene. All’epoca di Metastasio il librettista e il cantante valevano più del compositore. Nella seconda metà dell’Ottocento sappiamo quanto Verdi soffrisse l’ascesa dei direttori d’orchestra. Oggi ci si lamenta per lo strapotere dei registi. Però questi contrasti sono parte integrante di quello spazio meravigliosamente ossimorico che è l’opera”.
Ordinate alfabeticamente ecco che le categorie, i personaggi, figure, luoghi comuni e non comuni di quello spettacolo musicale che chiamiamo “opera” si radunano in un libro che fa di tutto per non sembrare un’enciclopedia. In Opera, neutro plurale Emilio Sala mette a frutto decenni di studio e di applicazione alla materia per dare vita a un libro che può essere consultato o letto per estratti, in un ordine a piacere, ma invita anche a immergersi nel suo flusso come fosse un romanzo. Cominciando con gli Acuti per finire con la Zeitoper, passando per il Fiasco, il Mammismo, il Recitativo, senza schivare la Pazzia, la Political correctness e persino l’Unesco, Emilio Sala ricorda che l’opera è teatro ma anche tutto ciò che lo eccede come fatto musicale, come performance, come sistema di significati e stimolatore di esperienze. E dunque l’autore prova a ripercorrerne i concetti e la materia per mezzo di ottanta episodi saggistici, con l’ambizione di rimettere in discussione tutto ciò che dell’opera sappiamo e soprattutto come lo sappiamo. L’iniziativa si svolge nel segno della collaborazione tra il Teatro La Fenice e il Saggiatore.